Teramo. La provincia vuole un inceneritore nel teramano? Lo sospetta il consigliere provinciale dell’IdV, Riccardo Mercante precisando: “Il centrodestra, per bocca dell’assessore all’ambiente (Francesco Marconi, ndr), dice sì all’inceneritore in Provincia contraddicendo le smentite del referente regionale Di Dalmazio alla possibile realizzazione del termovalorizzatore”. Dichiarazioni poi ridimensionate da altri consiglieri della maggioranza di centrodestra che hanno spiegato che in merito alla vicenda bisogna attendere la decisione del presidente della regione.
“Attendere, appunto, è il verbo che meglio caratterizza la non azione della giunta provinciale. Un’amministrazione incapace – ha aggiunto Mercante – di una presa di posizione autonoma, inerme, appiattita, sempre all’inseguimento dell’inquilino di sopra e mai a tracciare la via”.
Il consigliere provinciale dell’Italia dei Valori ha anche sottolineato l’assenza in seno alla maggioranza di una pur minima programmazione in un settore, quello dei rifiuti, di primaria importanza.
“Vuoto di idee suggellato – ha concluso Mercante – nell’ultimo consiglio provinciale di martedì scorso dal voto contrario alla proposta dell’Italia dei Valori per una gestione dei rifiuti incentrata su politiche di riduzione alla fonte degli imballaggi, sulla massimizzazione della raccolta differenziata e soprattutto sui centri di riciclo a freddo, che permettono di recuperare fino al 98%. Una decisione, anzi una indecisione, che palesa senza riserve, l’irresponsabilità della destra di continuare ad agognare il ricco e velenoso TermoInceneritore”.
La replica dell’assessore all’Ambiente, Francesco Marconi. “La rappresentazione dei lavori del Consiglio fornita Riccardo Mercante dell’IDV è particolarmente arbitraria e del resto quello che ho detto e quello che hanno sostenuto i consiglieri Micheli e Mazzarelli è registrato e verificabile. La nostra posizione, quella della maggioranza e quella della Giunta, sulla questione termovalorizzazione è molto chiara e non equivocabile: c’è la Legge Regionale 45, varata peraltro dal centrosinistra nel 2007, che prevede che l’incenerimento di frazioni non altrimenti riciclabili è ammissibile al raggiungimento della media regionale del 40% di raccolta differenziata. Così come recita la normativa europea. Oggi, su nessun tavolo, è in discussione la realizzazione di alcun termovalorizzatore visto che l’Abruzzo è ben lontano da quel parametro: sventolare ogni volta lo spauracchio di mostri e disastri ambientali imminenti non fa altro che accrescere le paure dei cittadini e non aiuta a risolvere il problema dello smaltimento dei rifiuti: un comportamento che parla alla pancia e non alla testa. Detto questo ed entrando nel merito della questione noi siamo per la valorizzazione del rifiuto con la scelta delle migliori tecnologie disponibili ed applicabili – quelli che combinano tutela ambientale e della salute – scelte che vanno fatte dai tecnici. Quindi, in Consiglio, ho citato il caso della Provincia di Torino, dove l’IDV esprime il vicepresidente e dove, come in altre amministrazioni con l’IDV in maggioranza, si è investito sulla termovalorizzazione di ultima generazione. Ora se Mercante si vuole dissociare dalle scelte fatte dal suo partito e dalla sua coalizione lo faccia pubblicamente, altrimenti la sua presa di posizione appare politicamente confusa. Del resto, la contrapposizione “ideologica” su questi argomenti non porta da nessuna parte così come è del tutto demagogico votare ordini del giorno terroristici che affrontano in maniera così parziale argomenti come “salute” e “rifiuti” ed è questo il motivo che ci ha indotto a respingere l’ordine del giorno presentato dall’IDV. Quanto alla programmazione e alla differenziata Mercante non sa o finge di non sapere che siamo la provincia più virtuosa d’Abruzzo e questo anche grazie ad un’accurata pianificazione fatta dall’ente; che siamo impegnati nelle attività di promozione per il compostaggio; che abbiamo stipulato accordi con i Consorzi per le isole ecologiche. Tutta la nostra attività spinge verso la differenziata. Non possiamo programmare quello che, per legge, non ci compete: la scelta sulla termovalorizzazione, sulla base della legge richiamata, spetta alla Regione; la scelta sugli impianti e sulle discariche – dove, che tipo, con quale modalità – spetta ai Comuni attraverso l’AdaTe; organismo quest’ultimo creato dal centrosinistra nel 2009”.