Alba Adriatica. Il caso è già diventato politico a prescindere dalla verifica effettuata, nella notte tra domnica e unedì, dai carabinieri del nucleo operativo.
La questione è quella dell’ostello della gioventù La Stazione, attrezzato dalla Pro-loco Città di Alba Adriatica al primo piano dello scalo ferroviario cittadino.
Struttura che, come è noto, non ha ancora ottenuto tutte le autorizzazioni. Il resto è storia nota. Dall’inaugurazione di venerdì scorso, al controllo dei carabinieri (che hanno trovato degli ospiti che alloggiavano a titolo gratuito) alla rimozione delle insegne in attesa di completare l’iter.
Sulla vicenda, nelle ultime ore, l’amministrazione comunale di Alba Adriatica ha diffuso una lunga nota di precisazione nella quale ricostruisce l’intero percorso e non risparmia anche una controffensiva di natura politica. Perchè è inutile girarci attorno: al di là dell’iter amministrativo, delle riflessioni politiche vanno fatte.
La nota dell’amministrazione
“Nonostante l’Amministrazione Comunale, ispirandosi ad un principio di buon senso e di collaborazione, avesse cercato di ricondurre l’inaugurazione dell’Ostello della Stazione Ferroviaria”, si legge, ” organizzato dalla Pro Loco di Alba Adriatica, entro un principio di correttezza e di rispetto dell’iter amministrativo, come preventivamente riportato nella lettera inviata alla Pro Loco, apprendiamo che nessuno sforzo in questa direzione è stato compiuto dal presidente della stessa Renato Pantoli.
Al totale disinteresse per il rispetto della normativa in vigore si è voluta aggiungere anche la pessima idea di risolvere quello che veniva presentato come un evento dedicato al volontariato e al recupero di una zona degradata della città, in un attacco politico violento rivolto al Sindaco della Città di Alba Adriatica e ai massimi rappresentanti della politica locale e regionale. Innanzitutto si ricorda che la riqualificazione non può avvenire in spregio alle norme e per perseguire finalità utilitaristiche e soprattutto politiche, a discapito di cittadini che svolgono regolarmente tale attività commerciale. Basti pensare che si pubblicizzava su Facebook e sui siti specifici prezzi di camere per pernottamenti e prima colazione, in una struttura che, a detta dello stesso Presidente Renato Pantoli, sarebbe rimasta chiusa fino all’ottenimento delle autorizzazioni. Era, quindi, tutto premeditato.
Fa specie, altresì, il comportamento del Consigliere Luca Falò, che in altre occasioni ha “spaccato il capello” aggrappandosi a cavilli, tediando lettori e cittadini e oggi, invece, si erge a paladino di una situazione palesemente abusiva, sfruttando anche lui l’occasione per attaccare comunque l’Amministrazione con superficialità e farsi un po’ di pubblicità. E’ stato infatti smentito poche ore dopo, quando ha dovuto amaramente constatare che si era recato all’inaugurazione di un’attività senza autorizzazioni che si apprestava lo stesso a aprire i battenti. Cos’ha da dire ora?
La Pro Loco non è nuova a questo tipo di azioni che derogano gravemente al primo dovere di questa associazione che, per norma statutaria, deve rimanere assolutamente apolitica e lontana da forme di virulenza polemica o di spirito di parte.
Oltretutto l’aspetto decisamente più grave della vicenda sono le affermazioni che il Presidente della Pro Loco ha ritenuto di dover proferire pubblicamente davanti ai cittadini, nell’atto di deridere la “politica assente e vittima di un abbaglio”.
Salvo poi essere smentito poche ore dopo dalla Compagnia del Carabinieri di Alba Adriatica.
Mentre egli affermava infatti che la struttura non sarebbe stata aperta al pubblico se non al completamento dell’iter amministrativo e all’acquisizione dei permessi necessari allo svolgimento dell’attività, appena 48 ore dopo, a seguito di un controllo della zona, la struttura dell’ostello veniva trovata dai Carabinieri di Alba Adriatica in piena attività ed al completo degli ospiti.
L’Amministrazione precisa dal canto suo che non ha inteso compiere alcuna azione politica o di disturbo contro la Pro Loco di Alba Adriatica, ma anzi si è attivata per informare e sollecitare il presidente della Pro Loco Renato Pantoli, per effettuare gli adempimenti amministrativi necessari affinché l’inaugurazione dell’ostello divenisse, anche sotto il profilo della correttezza formale, un successo e un motivo di vanto per la città intera.
Se oggi invece si è dovuti giungere alla umiliazione della rimozione dell’insegna dell’ostello e della pessima figura rimediata sui media, è chiaro che le responsabilità sono tutte dalla parte di chi sembra perseguire non già la valorizzazione del paese ma solo alcuni interessi politici e personali portati avanti in maniera arrogante attraverso la strumentalizzazione del mondo associativo.
Il Presidente Renato Pantoli con questo metodo irresponsabile è riuscito a raggiungere sino ad ora solo il deludente risultato di inficiare l’utilità stessa dell’azione del volontariato e purtroppo da molto tempo continua a veicolare sul nome di Alba Adriatica un’immagine rissosa e negativa”.