“Molto rumore per nulla” dichiara il presidente “e soprattutto una rappresentazione dei fatti del tutto parziale e, quindi, mistificante. Il Ministero degli Interni non ha affatto bocciato la nostra proposta, ci ha solo chiesto di motivare meglio le deroghe ai limiti demografici in 5 collegi su 19. C’è da dire che abbiamo dovuto lavorare su parametri molto stringenti, in base al censimento del 2001, quando la popolazione era sotto i 300 mila abitanti: un tetto che abbiamo abbondantemente superato e che, quindi, ci consentirà di tornare all’attuale numero di collegi già nel 2013 quando ci sarà il prossimo censimento”.
Secondo Catarra, la questione è semplice: “abbiamo dovuto far quadrare i conti da un punto di vista demografico e mantenere quella omogeneità e continuità di tipo sociale e territoriale richiesta dalla legge. Abbiamo dovuto tagliare cinque collegi e, come sempre, quando si riforma e si riduce, si scontenta tutti. E infatti basta guardare la nuova mappa per accorgersi che la lettura politica del centrosinistra è priva di fondamento (l’opposizione aveva parlato di collegi “ad hoc” per puri fini elettorali, ndr): ci sono collegi, e fra questo anche il mio, dove risulta molto penalizzata anche la coalizione di centrodestra. Forniremo al Ministero dettagliati elementi di valutazione e ci rimetteremo al giudizio dei tecnici”.