Anche nella provvisorietà dell’atto, e dunque passibili di eventuali modifiche e correttivi, da parte dei due sindaci emerge un giudizio incoraggiante. “ Questa è una risposta alla popolazione vibratiana” si legge, “ da anni costretta a recarsi nelle cliniche private delle Marche. I provvedimenti pianificati, per quanto concerne il futuro della sanità in Val Vibrata, è in linea con quanto deliberato dal comitato ristretto dei sindaci, nel luglio del 2010, d’accordo con l’allora assessore Venturoni, che prevedeva di fare della struttura di Sant’Omero una punta di diamante con l’ausilio dell’Università de L’Aquila. Una prospettiva che vuole abbinare efficienza ed innovazione, frutto soprattutto dell’integrazione tra ospedale e università”.