Teramo, Istituto Musicale Braga: Catarra respinge le accuse del Pd

Valter_CatarraTeramo. Sulla statizzazione “sfumata” dell’Istituto Musicale Braga di Teramo e sulle accuse lanciate ieri dal Pd, interviene oggi il presidente della Provincia di Teramo, Valter Catarra. “Quanti Partiti democratici ci sono?” chiede in una nota. “Viene da chiederselo visto che l’emendamento presentato dal senatore Paolo Tancredi è stato condiviso da tutti i parlamentari abruzzesi, di centro destra come di centrosinistra, e che di statizzazione del Braga si parla da oltre 20 anni. Sulla mancata statizzazione del Liceo musicale si potrebbe scrivere un giallo ma Ruffini, D’Agostino, Di Luca e Cavallari, invece, hanno già individuato il colpevole: gli amministratori attuali di Regione, Provincia e Governo, ovvero la coalizione di centrodestra”.

Secondo Catarra, “sostenere che il centrodestra ha abbandonato il Braga oltre ad essere inverosimile è veramente sfacciato. L’emendamento preparato da Paolo Tancredi, e condiviso da tutti in Senato, è stato presentato pur sapendo che non vi erano le condizioni tecniche per la sua approvazione visto che impegna lo Stato ad una spesa pluriennale. Ma, e anche questo percorso è stato condiviso da tutti, è stato presentato ugualmente proprio per porre sul tappeto un problema reale e urgente e per esplicitare il parere favorevole del Ministro Gelmini, delle commissioni competenti e del Conservatorio dell’Aquila ad una operazione che consentirebbe di far diventare l’Istituto musicale superiore Braga la sede teramana della struttura statale aquilana. Questa è l’unica strada percorribile per garantire la statizzazione e la sopravvivenza dell’istituto, sottraendola alla logica della sovvenzione degli enti locali e creando un percorso diverso rispetto agli altri 21 istituti italiani che pure chiedono di essere statizzati. Non solo, questa stessa squadra istituzionale e trasversale, sta ragionando con il Ministero affinché l’istituto teramano diventi la sede di corsi di alta formazione sulle nuove tecnologie musicali. Una specificità che aumenterebbe non poco il ruolo e l’appeal del Braga”.

Provincia, Regione e Comuni, dunque, hanno tutt’altro che abbandonato il Braga: “noi siamo i suoi principali finanziatori e, molto responsabilmente, siamo in prima fila per risolvere definitivamente il problema. Basta scorrere le cronache dell’ultimo decennio per rendersi conto di quante volte l’Istituto ha vissuto momenti di gravissima emergenza finanziaria e Ruffini e D’Agostino lo sanno molto bene visto che erano loro alla guida della Provincia come alla presidenza del Braga”.

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