Teramo, Istituto Braga: il Senato dice no alla statizzazione

liceo_bragaTeramo. La statizzazione non s’ha da fare. Dopo anni di tira e molla, questa mattina il Senato ha definitivamente bocciato l’emendamento proposto dal senatore Paolo Tancredi, con il quale si chiedeva la statizzazione dell’Istituto Musicale Braga di Teramo. “Una farsa durata 30 anni” commenta il presidente dell’associazione culturale Nuove Armonie, Enrico Melozzi, che torna a chiedere le dimissioni del direttore Antonio Castagna e parla di intere generazioni che negli anni hanno sentito pronunciare la fatidica frase:  “L’anno prossimo è quello decisivo”.

“Intanto, oltre al danno si aggiungeva la beffa” continua la nota. “Negli ultimi 14 anni, questa Istituzione è stata diretta dalla stessa persona che, visti i fatti, non è stato in grado di gestire questa emergenza. Nel 2008 abbiamo chiesto chiarezza sulla questione del Braga, invocando le dimissioni del Direttore (ancora oggi in carica), chiedendo al corpo docente dell’Istituto di prendere una posizione su una questione che li riguardava direttamente, chiedendo una gestione trasparente dei fondi pubblici (circa 2 milioni di euro annui) utilizzati per l’attività della scuola. Tutto questo ha provocato un profondo sdegno da parte della classe dirigente di allora (giunta Chiodi al Comune e giunta D’Agostino alla Provincia), ma nulla è stato fatto, tranne querelarci per diffamazione. La giustizia teramana ha archiviato il caso, e Castagna incassa l’ennesima clamorosa sconfitta. Eppure qualcosa Castagna doveva pur fare.
Poi, qualche giorno fa, un annuncio clamoroso. Catarra spiazza tutti e, quasi ad anticipare la brutta notizia di oggi, dichiara di non poter più versare la somma di circa 500 mila euro annue all’istituto musicale teramano. Una doccia fredda che ci preparava alla tempesta di oggi. Ci ritroviamo così ad oggi, ad assistere inermi alla ennesima cancellazione di un pezzo di storia della nostra città, e soprattutto a renderci conto che la partecipazione attiva della cittadinanza è una clamorosa bufala”. E punta il dito contro quelli che ritiene i responsabili di questa situazione: “è chiaro che l’attuale Direttore (Antonio Castagna), il Presidente del Consiglio d’Amministrazione (Alberto Melarangelo) e tutto il CdA (tra cui Mauro Di Dalmazio e Francesco Mastromauro) hanno una responsabilità primaria in questa vicenda: dovrebbero avere il buon senso di riferire pubblicamente su quanto sta accadendo, senza mistificare la realtà, dovrebbero riconoscere il loro totale fallimento politico e artistico e aprire una discussione pubblica con tutta la città per cercare formule alternative per tentare di salvare l’Istituzione”.

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