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Atri, De Lauretis (CTI) difende Italiani: ‘amministrazione al capolinea, ora deve pagare’

Atri. “La presa di posizione del gruppo consiliare di maggioranza al Comune di Atri nei confronti dell’ex Assessore Umberto Italiani, rappresenta l’evidente fallimento di tutta la politica dell’Amministrazione comunale”.

Lo ha dichiarato Luigi De Lauretis, amministratore unico della CTI Degli Acquaviva S.c.a.r.l., società che gestisce gli impianti sportivi del Centro Turistico Integrato di Colle Sciarra di Atri.

“Non ci faremo intimidire dalle minacce del Sindaco Astolfi che paventa l’avvio della procedura d’urgenza ex articolo 700 c.p.c. nei nostri confronti con lo scopo di riprendersi il Centro Turistico Integrato, a suo dire, a causa delle inadempienze del Gestore”.Il Sindaco e tutta la Giunta Comunale sono perfettamente a conoscenza che esiste un procedimento giudiziale in corso, in attesa di sentenza, che sancirà qual è la posizione dell’Amministrazione Comunale, del Gestore e, di conseguenza, delle società sportive locali. Le stesse società sportive sono state indotte dall’Amministrazione Comunale ad usufruire degli impianti del CTI nel 2014 e, in parte, nel 2015 senza alcun preavviso sull’applicazione di tariffe orarie approvate da tutta la Giunta Comunale, che ora fa saltare l’Assessore allo Sport. Chi pagherà queste somme? l’amministrazione Comunale, come da comunicazione scritta personalmente dal Sindaco in data 17 giugno 2014 (protocollo 9802)?  personalmente il Sindaco, dal momento che suddetta dichiarazione non aveva alcuna copertura finanziaria?  oppure le società sportive ignare? E che dire delle precedenti edizioni dell’Atri Cup 2014 e 2015? e delle manifestazioni come i Camp Estivi?”

“Per quanto riguarda il discorso delle utenze, che a detta del Sindaco – prosegue l’amministratore della CTI degli Acquavica – determinerebbe l’inadempienza da parte del gestore, devo evidenziare che queste non sono mai state disconosciute, ma in proposito abbiamo espresso più volte, ed a gran voce, che era necessario effettuare una verifica in contraddittorio presso il Centro, con i tecnici della società e del Comune, per constatare la bontà dei calcoli effettuati unilateralmente dall’Ente, alla luce di alcune situazioni che l’Amministrazione Comunale vuole palesemente ignorare, ma che sono state riportate a chiare lettere nei documenti relativi al suddetto procedimento giudiziale. Ebbene, non c’è stato mai alcun incontro per la definizione della problematica delle utenze, né mai ci sarà a questo punto fino alla sentenza che concluderà il suddetto giudizio. Del resto, l’Amministrazione Comunale di Atri ha sostenuto lo sport locale dall’inizio del 2014 ad oggi, solo con un bando di 27.000 euro, erogato tra l’altro nel 2016, e a cui non hanno potuto rispondere tutte le società convenzionate individuate dall’Ente stesso ed inviate presso il CTI.  Se consideriamo il fatto che di queste somme solo una parte sono state utilizzate dalle società sportive per il pagamento relativo l’utilizzo degli impianti, capiamo che stiamo parlando di briciole. Infatti, il costo complessivo che le società sportive devono sostenere per l’utilizzo degli impianti presso il CTI è pari a circa 110.000 euro annui, a cui vanno necessariamente aggiunte le somme relative agli accessi alle strutture da parte delle scuole di Atri (che, sia detto, non sono state mai pagate) e quelle relative alle manifestazioni sportive Atri Cup 2014 e 2015. Si comprenderà benissimo che stiamo parlando complessivamente di cifre pari a circa 300.000,00 euro, contro soli 80.000 euro che il Comune pretende da noi a rimborso delle utenze”.

“La Concessionaria non è nemmeno inadempiente –  aggiunge – per quanto riguarda gli investimenti previsti dal contratto, dal momento che l’Ufficio Tecnico del Comune ha certificato che effettivamente questi sono stati in parte realizzati (si badi bene, senza che la società incassasse un centesimo, né dal Comune né dalle società sportive), ed aggiungo, congelati a causa del grave clima di incertezza che si è manifestato all’indomani della firma contrattuale (18 febbraio 2014). Per quanto riguarda l’ex Assessore Umberto Italiani, mi sia consentito sottolineare che giustificare la sua defenestrazione perché in un lontano passato, morto e sepolto, avrebbe fatto parte, come socio, della I.D.F. Sport & Consulting che fa parte del Consorzio C.T.I. D’Acquaviva s.c.a.r.l. è assolutamente ridicolo, dal momento che è un fatto risaputo da tempo e a cui è stato richiesto anche un parere legale che avrebbe validato la posizione dell’Assessore.  Umberto Italiani è un capro espiatorio: la sua sostituzione non porterà alcun vantaggio ed alcun cambiamento di rotta dal momento che la questione del Centro Turistico è sempre stata gestita anche dal Sindaco in prima persona. La nave sta affondando, e per quanto la Giunta Comunale si stringa attorno al Sindaco, l’Amministrazione locale è a mio parere ormai al capolinea”.

“Noi rimaniamo fermi nelle nostre posizioni, aspettiamo le società sportive che vorranno utilizzare gli impianti per l’anno 2016/2017, sottolineando che le strutture del Centro Turistico hanno sempre funzionato e garantito il servizio a tutti (basti pensare al successo avuto dall’Atri Cup 2016) ma che, in ragione delle predette circostanze, dovranno essere pagate in anticipo – conclude De Lauretis – Per quanto riguarda il pregresso, vale a dire la stagione 2015/2016, mi vedo costretto per ragioni di bilancio societario ad agire giudizialmente per il recupero degli importi fatturati; indovinate un po’ chi sono gli intestatari delle fatture?”