Pineto. “Questa volta la quantità di acqua caduta, se pur intensamente, non ha interessato né il Vomano né il Calvano. Nonostante ciò, purtroppo i quartieri, le frazioni colpite durante le piogge nel Comune di Pineto, sono molte: una strada o piazza qualsiasi del nostro comune, la stessa pineta storica, sono testimonianza dell’incuria, della disattenzione, della scarsa pianificazione e manutenzione”.
La risoluzione di questi problemi è la vera priorità, che i residenti e il Comitato Scerne e Torre San Rocco sono pronti a indicare nell’agenda della giunta del sindaco Verrocchio. “Dopo l’annunciata pioggia che ha colpito ancora la costa pinetese, il Comitato non ci sta più a questo gioco e si ribella, denunciando una situazione a dir poco paradossale. Ad ogni pioggia, anche di scarse entità, assistiamo a spettacoli in cui le strade sono completamente allagate da fiumi di fango e trasformate in torrenti improvvisi e dirompenti. Le fogne sono obsolete e i liquami immancabilmente vengono riversati lungo le strade e, quindi, nel mare. Siamo in situazioni così gravi che non è più possibile garantire la sicurezza e il normale transito. I residenti verso la parte del mare rimangono completamente isolati e imprigionati. Siamo costretti ad agire sempre in condizioni di estrema emergenza. Ormai è da tanti anni che il nostro Paese fa la conta dei danni in seguito agli allagamenti. È accaduto in modo sistematico anche negli scorsi anni e ormai non basta più nemmeno affidarsi alla buona sorte. Quasi nulla in concreto è stato approntato per ciò che concerne misure e opere di prevenzione. Se poi consideriamo pure i mancati interventi di bonifica di canali, viadotti e di messa in sicurezza delle zone più a rischio, ecco come una pioggia finisca per provocare danni e distruzioni, cui seguono puntualmente le litanie e il rimbalzo delle responsabilità solo sul clima”.
Per il Comitato “occorrono una nuova sensibilità da parte dell’amministrazione comunale, un impegno concreto non più procrastinabile. È evidente la grave assenza di un piano d’interventi a livello territoriale che possa riorganizzare la gestione di un territorio ormai fragile e abbandonato come quello di Scerne, soggetto a mille problemi e difficoltà. Frutto, evidentemente, dell’incuria e del mancato rispetto della Natura, nonché dell’inettitudine e della negligenza di chi sarebbe dovuto intervenire anzi tempo almeno per contenerne i danni e gli effetti di cui poi si finisce per fare, purtroppo, la triste e puntuale conta. S’interviene solo in situazione di emergenza conclamata, alla rinfusa, cioè senza una reale pianificazione (con i rischi che questo comporta anche per gli operatori, a cui vanno i nostri ringraziamenti) senza un vero e proprio piano, cercando di riparare l’irreparabile. A questo punto, essendo una questione politica, sarebbe facile, oltre che giusto, e anzi auspicabile, prendersela con le amministrazioni precedenti e con le persone che hanno governato gli ultimi 20 anni Pineto, se non fosse che sono sempre gli stessi di oggi. Tuttavia, in questo momento abbiamo urgenza di concentrarci sul nostro territorio i sui danni subiti. C’è necessità di mettere in sicurezza le zone a rischio, creare una via di accesso sicura da e verso il mare, adeguare le reti fognarie, monitorare i canali, tenere puliti gli alvei e soprattutto pianificare questi interventi in modo da poter lavorare in situazioni di sicurezza e prima delle emergenze”.
Per il Comitato Cittadino Scerne-Torre San Rocco “questi interventi devono essere intrapresi con grande attenzione e capacità tecnica, senza lasciare nulla al caso. Non possiamo più tollerare opere approssimative e peggio ancora realizzate con superficialità (nuovo canale e ultimo sottovia costruiti tra Scerne e Pineto, inutilizzabili per le funzioni per cui sono stati costruiti)”.