Tortoreto, sulla discarica posizioni contrastanti. La riapertura appare però possibile

consiglio_discarica_5Tortoreto. Le posizioni mutano e lo schieramento politico che tre anni fa era favorevole all’ampliamento della discarica, ora mostra qualche perplessità, mentre chi amministra la cittadina (contrario nel 2008), oggi vede la possibilità di trasformare una criticità in una opportunità. Il consiglio comunale straordinario sulla discarica di Tortoreto (seguito da un pubblico molto numeroso e partecipe), chiesto dalle forze di minoranza, amministrativamente parlando, non ha prodotto risoluzioni di sorta (l’iter di approvazione del progetto di bonifica ed ampliamento del sito di Salino è stato avviato quasi tre anni fa), ma è servito sia ad approfondire la materia (in aula erano presenti sia Franco Gerardini, responsabile regionale del servizio rifiuti, che Gabriele Ciabattoni, che ha redatto il progetto in itinere), che ad evidenziare alcune posizioni, sia in seno alla maggioranza che nell’opposizione, circa la strategia da seguire per definire la materia.

I cinque consiglieri di minoranza, in momenti diversi, hanno incalzato il sindaco, cercando sia di far emergere delle contraddizioni politiche (nel 2008 Gino Monti, che era all’opposizione, votò contro al progetto), che prospettando l’ipotesi di percorrere strade diverse rispetto all’ampliamento del sito. Il sindaco e il capogruppo Di Giovanni, invece, hanno ribadito che l’amministrazione ancora non ha deciso nulla, fermo restando che l’obiettivo non può che essere quello di bonificare il sito e poi di chiuderlo. Resta da vedere con quali fondi effettuare l’operazione, visti i costi che non sembrano irrisori. Un ampliamento, così come previsto dal progetto, consentirebbe di accantonare le somme necessarie per chiudere la discarica, dopo il suo esaurimento, e gestire il post mortem. Naturalmente, la dialettica politica (nell’occasione) è stata piuttosto vivace e le minoranze hanno cercato anche di far uscire allo scoperto l’assessore all’ambiente, Renato Chicchirichì (residente nella zona della discarica), per conoscere il suo pensiero. L’assessore ha spiegato che ogni passaggio dovrà essere vagliato con attenzione, dati alla mano, per adottare una decisione ponderata. L’intervento di Gerardini, che su sollecitazione del capogruppo di opposizione, Rolando Papiri, ha parlato anche della discarica di Irgine, ha offerto in ogni caso un’alternativa (solo pratica ma non economica) alla riapertura di quella di Salino.

I costi dell’operazione. Negli ultimi giorni sono circolate cifre, le più disparate, sul possibile impegno finanziario da parte dell’ente per chiudere la questione. Ebbene, il contributo dell’ing. Ciabattoni, nell’occasione, è stato illuminante, per capire diverse cose. Le opzioni, secondo quanto recita il progetto, sono due. Mettere in sicurezza il vecchio sito (ora sotto sequestro), costa poco meno di 500mila euro (somma che nelle ultime annualità è presente il bilancio), adempimento che andrebbe fatto in ogni caso. Nell’ipotesi che venga effettuato l’ampliamento dell’invaso fino al 265mila metri cubi, i costi complessivi sono di quasi 5milioni di euro. Un milione e 284 mila euro, invece, è l’impegno economico per la tombatura e la gestione per i 30 anni successivi. Se invece, domani, si decidesse di chiudere la discarica senza ricorrere all’ampliamento, sarebbero necessari 3,8milioni di euro, oltre ai 500 mila per realizzare la paratia di separazione tra i due impianti. Con la prima opzione, naturalmente, l’ente potrebbe introitare somme derivanticonsiglio_discarica_4dall’utilizzo da parte degli altri comuni.

La posizione dei residenti. Ieri sera, nella sede dell’Arit, erano presenti tanti residenti che vivono nelle vicinanze della discarica, che hanno ribadito il loro no alla riapertura. Il comitato sta organizzando una manifestazione per sabato 12 febbraio. La posizione non muta, dunque. Anzi: i promotori del comitato di salvaguardia annunciano battaglia.

La posizione dell’amministrazione. Il sindaco ha ribadito che nelle prossime settimane saranno indette delle assemblee pubbliche sul territorio, per sviscerare ulteriormente la materia e prendere una decisione definita al riguardo, anche se appare chiaro che l’ipotesi dell’ampliamento, ragionando in termini solo economici e pratici, è decisamente percorribile. Domani, sabato 5 febbraio, la maggioranza ha indetto una conferenza stampa (saranno presenti il sindaco Gino Monti e il capogruppo di maggioranza, Antonio Di Giovanni) utile per ribadire con chiarezza la propria posizione e per illustrare alcuni passaggi che saranno compiuti nei prossimi giorni, con l’illustrazione dei costi per la bonifica del sito di contrada Salino. Alla conferenza ci sarà anche l’assessore provinciale all’ambiente, Francesco Marconi. Il tutto, ovviamente, in attesa che la procedura avviata per ottenere le autorizzazioni del caso, si completi.

 

 

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