Alba Adriatica. Amministratori, albergatori e operatori balneari fanno fronte comune e chiedono un incontro ufficiale al governatore Gianni Chiodi, per rappresentare tutte le preoccupazioni del processo erosivo in atto. E’ una sorta di appello quello che lanciano, attraverso un documento, condiviso dall’amministrazione comunale (il sindaco Giovannelli e gli assessori Viviani e Marziale) e i rappresentanti degli operatori turistici cittadini (Albatour, consorzio Costa dei Parchi e associazione Balneatori), inviato alle istituzioni regionali e nella fattispecie al presidente Chiodi e all’assessore Angelo Di Paolo.
La lettera, sottoscritta da tutti gli attori, sia istituzionali che economici, fotografa quello che è stato fatto negli ultimi anni in tema di lotta all’erosione (risultati vengono giudicati improduttivi, visto il continua arretramento della linea di costa), partendo da un assunto: l’economia di Alba Adriatica ruota attorno al turismo e fare turismo senza spiaggia o con una spiaggia sempre più ridotta, si traduce con una perdita di posti di lavoro. “Alba Adriatica è tra quei comuni che maggiormente stanno soffrendo per la riduzione della spiaggia”, si legge nella lettera. “ Un paradosso se si pensa che buona parte del PIL complessivo della città proviene dal turismo e dall’indotto ad esso collegato. Sono centinaia le strutture turistiche ricettive presenti sul territorio, con una capacità d’accoglienza tra le più alte della costa adriatica. A queste si devono aggiungere una serie di attività commerciali e oltre 5.800 seconde case. Attività commerciali, residenze turistiche e strutture ricettive che hanno permesso al nostro paese di raggiungere elevati numeri di presenze ed obbiettivi economici di qualità”. L’analisi, circostanziata, offre lo spunto per chiedere un impegno concreto alla Regione per fronteggiare l’erosione. “. Gli enti istituzionali, Regione, Provincia e Comune, devono impegnarsi con risposte concrete (maggiori risorse finanziarie, ndr) e passare all’attuazione di progetti risolutivi”, prosegue la lettera. “ La somma investita nel 2010, 140mila euro, seppur importante, non ha prodotto risultati rilevanti. Infatti, il ripascimento effettuato è stato cancellato dalle diverse mareggiate che si sono abbattute lungo la nostra costa. Il danno più visibile è quello del tratto di spiaggia antistante la Bambinopoli. E’ qui che gli effetti rovinosi dell’erosione ha prodotto danni notevoli con rischio di incolumità per gli utenti della struttura pubblica. Ma quasi la metà della nostra spiaggia, a partire dalla foce del Vibrata fino alla pineta, risente attualmente del fenomeno erosivo che evolve verso sud in maniera progressiva”.