Teramo, tagli ai trasporto pubblici. La reazione del Pd

teramoTeramo. L’ennesimo stop agli annuncia e alla politica del “tutto a posto”. È questo il commento del Partito Democratico di Teramo alla notizia da parte dell’assessore Giorgio Di Giovangiacomo del taglio del 10% dei trasporti pubblici teramani.

“Come non ricordare che, a seguito della nomina della giunta Regionale targata Chiodi e dei suoi quattro assessori teramani, delegati alle questioni più  importanti, si levò un coro unanime di voci che davano per imminente l’aumento dei chilometri a disposizione del servizio urbano comunale?” ricorda, infatti, il Pd teramano. “Tutti fantasticavano e programmavano la creazione di nuove corse urbane in territori non ancora serviti. E come non ricordare quando, all’unanimità (!) in Consiglio comunale, fu approvato un ordine del giorno presentato dalla minoranza, che chiedeva un intervento dell’amministrazione comunale sulla regione affinché si aumentasse il chilometraggio a disposizione del comune di Teramo, anche perché, tra le 4 province abruzzesi, è quella che ne ha di meno?”.

E invece a Teramo è toccato un taglio del 10%, pari a 200mila euro e 115 mila km. Cosa succede ora? si chiede il gruppo. Ci saranno tagli al sistema di trasporto urbano. Tagli che avverranno su quelle corse che sono meno redditizie, dunque, su quelle che collegano il centro di Teramo alle zone meno popolose, isolando così ancor più, almeno a detta dell’opposizione, interi quartieri e frazioni.

“E come si concilia con questi tagli” tuona il Pd “l’annuncio (ancora uno!!), fatto pochi giorni fa dal sindaco Brucchi, di un autobus che dovrebbe andare da piazza San Francesco all’Ospedale e ritorno, ogni 10 minuti? Forse non sapeva a cosa stava lavorando l’assessore Di Giovangiacomo”.

Il Partito Democratico abruzzese ha più volte chiesto alla giunta Regionale e all’assessore Morra l’accorpamento in un’unica società delle tre regionali che gestiscono il trasporto, Arpa, Gtm e Sangritana, sia per evitare la concorrenza tra le medesime società (che purtroppo si crea in alcuni territori delle regione), sia per il reale risparmio economico che ci sarebbe se si eliminassero due di tre consigli di amministrazione, revisori dei conti, direttori generali, svariate sedi lavorative.

“I conti dicono” continua il Pd “che il risparmio si aggirerebbe intorno a svariati milioni di euro, permettendo così di evitare la riduzione del chilometraggio e i disagi conseguenti per i cittadini. Viene spontaneo pensare che, nonostante il territorio Teramano abbia espresso il presidente della Regione e i suoi tre (ma prima delle dimissioni di Venturoni erano addirittura in quattro) assessori di maggior rilevanza, oltre ai tanti incarichi di prestigio politico-amministrativo legati alla nomina della Giunta, il peso di questa classe politica sulle scelte regionali che riguardano la nostra provincia sia meno di zero”.

 

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