Tortoreto. Sì alla bonifica no alla riapertura. E’ chiaro il messaggio lanciato nel corso dell’assemblea pubblica dal comitato Salvaguardia cittadini del Fondovalle Salinello, relativamente al percorso che potrebbe portare, nel giro di qualche mese, alla riapertura della discarica (inutilizzata dal 2005 e ancora sotto sequestro). “La discarica non la vogliamo” ha ribadito Franco Coccia, presidente del comitato, “ e ci batteremo con tutte le nostre forze per evitare che ciò accada”.
La posizione dei residenti della popolosa frazione (ma anche di coloro che vivono in zone adiacenti alla discarica) è molto netta, e almeno durante l’assemblea tutti i cittadini che sono intervenuti hanno manifestato perplessità su questa eventualità. Il dissenso rispetto alla possibilità di bonifica e poi ampliare il sito (il progetto, approvato nel 2008 dalla passata amministrazione, ora a livello regionale sta completando io suo iter) prende forma da diverse variabili: dall’allarmismo che serpeggia tra i residenti per il numero di casi di tumore nella zona negli ultimi anni, dalla vicinanza alla discarica sia di abitazioni che di attività artigianali e commerciali e sia per i riflessi sul possibile inquinamento della falda acquifera. Da parte del comitato, però, non sono mancate alcune stilettate alla maggioranza, accusata di aver detto cose diverse il campagna elettorale sulle discarica, tesi alla quale il sindaco ha replicato. All’assemblea, oltre ad un nutrito manipolo di cittadini, ha preso parte l’intera amministrazione comunale (sia maggioranza che opposizione), l’assessore provinciale all’ambiente, Francesco Marconi e un dipendente della Provincia del settore ambiente. La discussione è stata articolata e non è mancato qualche momento acceso. L’assessore Marconi ha evidenziato quelle che sono le criticità, a livello provinciale e regionale, in tema di discariche, mentre il sindaco Gino Monti ha ripercorso la storia della discarica. “ Quel sito va bonificato e chiuso al più presto”, ha sottolineato Monti, “ e se da un lato l’iter relativo al progetto di ampliamento, varato in precedenza, prosegue, non abbiamo ancora adottato nessuna decisione. Ci confronteremo con la cittadinanza e assieme decideremo quella che è la soluzione migliore”. Nella stessa occasione, però, Monti ha anche lanciato degli input importanti. “ Per bonificare il sito e tombarlo occorrono dei fondi e anche ingenti”, ha aggiunto, “oltre agli oneri per la raccolta del percolato nei 30 anni successivi. Una riflessione va fatta: se vale la pena trasformare una criticità in una opportunità per il territorio, garantendo al Comune un introito, che poi potrà essere investito nella messa in sicurezza dell’impianto. Assieme alla cittadinanza decideremo che percorso intraprendere, fermo restando che il bilancio dell’ente non potrà essere impegnato solo per la discarica, a discapito di altri possibili interventi”. Il progetto che giace negli uffici della Regione, e che sarà oggetto di una conferenza di servizio il prossimo 27 gennaio, prevede la bonifica del vecchio sito (quello che presenta criticità in fatto ambientale), la realizzazione di una paratia con l’impianto più recente, con un suo ampliamento fino a 250mila metri cubi. Nulla di nuovo, si dirà, visto che è lo stesso progetto approvato in consiglio comunale nel febbraio del 2008. In attesa di sviluppi, l’assemblea si è chiusa con la richiesta (da parte del presidente del comitato Salino ’92, Giuseppe Pelliccioni) di un tavolo tecnico permanente, formato da tutti gli attori istituzionali e civici, per seguire la vicenda ed adottare, poi, le strategie più utili.