Teramo. Partito Democratico, Italia dei Valori, Rifondazione Comunista: uniti per capire. Capire da dove nasce la soddisfazione espressa dal sindaco Maurizio Brucchi nella conferenza di fine anno, quando ha dichiarato di aver raggiunto quasi tutti gli obiettivi del suo programma elettorale. “Proviamo a fare un confronto” è la provocazione di Giovanni Cavallari (Pd).
“A sei mesi dalla sua elezione” ha detto “aveva dichiarato che il banco di prova dell’amministrazione sarebbe stato il 2010. Aveva parlato dell’adeguamento nelle scuole, ma pensiamo alla Noè Lucidi, della rotonda su via Arno, ma nulla è stato fatto. E poi il Lotto Zero. Su questo argomento penso che tutti dovremmo riconoscere che i lavori sono durati 20 anni: come si fa ad essere soddisfatti? Certo, lui taglierà il nastro, ma l’opera è nata con il centro sinistra. Non è questo, tuttavia, il problema”. Alla felicità del primo cittadino, poi, Cavallari contrappone la nota stonata degli aumenti delle tasse, “di cui Brucchi non ha mi minimamente parlato. Pensiamo all’aumento delle multe della Polizia Municipale, dei pedaggi autostradali (più 8% sull’autostrada dei Parchi e + 1,9% sull’arteria adriatica), all’aumento del carburante, della cassa integrazione, dei tagli derivanti dalla finanziaria nazionale”. E, infine, nella classifica della Governance Poll 2010 Brucchi perde 3 punti rispetto al consenso elettorale: forse è il momento di fermarsi a riflettere su quanto sta accadendo”. I dati del Sole 24Ore sono espressione di quanto si sta verificando in città, secondo Manola Di Pasquale. “Evidentemente non hanno saputo dare le giuste risposte, a tutti i livelli istituzionali. Brucchi dimentica i diritti costituzionali: pensiamo, ad esempio, al referendum negato, alla negazione del diritto di manifestare ed alla mancata preoccupazione per la crisi economica che si riversa inesorabile sulle famiglie teramane”.
Stupore e meraviglia sono, invece, le reazioni di Siriano Cordoni (IdV) alle parole del primo cittadino. “E’ un’amministrazione che non pensa al bene della città, che è ferma. Sono stati solo capaci di concludere i progetti già presentati da altri. Che delusione”.
Sandro Santacroce (Prc) racchiude, infine, in una frase emblematica il suo giudizio sulla giunta Brucchi: “siamo partiti con un sindaco capomastro e siamo finiti a una mezza cucchiara. Brucchi ci deve spiegare il suo concetto di democrazia. Questa non è bambino poli e abbiamo perso un altro anno senza capire cosa si vuole fare di questa città. Non è stato fatto alcun passo avanti e questo non è più accettabile. Serve una svolta seria e decisa”.