Su un aspetto, al momento, non sembrano esserci dubbi: sia da parte del privato (che ha citato in giudizio l’ente per annullare l’accordo e chiedere il risarcimento dei danni), che da parte del Comune non ci sono né i margini e né tanto meno l’interesse a perfezionare i termini dell’accordo Prusst. D’altro canto, anche la giunta Monti ha in più circostanze prospettato la volontà di percorrere strade alternative per dotare il territorio di nuove scuole. Resta, ovviamente, un ostacolo da rimuovere: l’annullamento della convenzione, sulla quale pende un giudizio della magistratura civile. Visti i tempi, non ristetti, e visti anche gli investimenti che lo stesso privato sta effettuando a Tortoreto, non è da escludere che ci possano esserci anche i margini per trovare un accordo “bonario” tra le parti. Soluzione, questa, ancora ipotetica e tutta da valutare, ma che potrebbe in linea teorica dischiudere prospettive nuove.