I tre gruppi di opposizione (Città Attiva, Pd e Fli), questa mattina hanno tenuto una conferenza stampa nella quale hanno delineato una serie di anomalie nella redazione del nuovo piano spiaggia (nessun coinvolgimento delle opposizioni, della cittadinanza e in parte del mondo turistico), e nella visione dello stesso strumento tecnico, che martedì 11 gennaio approderà nell’assise civica per la sua adozione. Il malcontento, già emerso nelle scorse settimane, negli ultimi giorni è cresciuto d’intensità, visto che i consiglieri di minoranza hanno dovuto fare i salti mortali per procurarsi copie degli atti amministrativi, considerando che anche i funzionari dell’area tecnica sono in ferie. Valutazioni politiche, più che tecniche, che però hanno favorito una riflessione condivisa: congelare il consiglio comunale, aprire un confronto e una riflessione con le parti istituzionali e poi approvare l’elaborato. “ Da parte della maggioranza, e non è la prima volta”, sottolinea Paolo Camaioni, capogruppo di Città attiva, “ c’è un deficit di democrazia. E’ emblematico il fatto che le minoranze abbiano trovato una convergenza immediata sulla necessità di chiedere un rinvio del punto all’ordine del giorno e per evidenziare una non condivisione di quella che è la metodologia che il centrodestra è solito seguire”. Perplessità, queste, che traspaiono dalle parole dei due consiglieri di Fli (Giacinto De Luca e Luigino Fedeli). “ E’ evidente che la maggioranza ha i numeri per approvare il piano spiaggia”, dicono, “ ma non credo che possa essere un metodo tollerabile. Non abbiamo gli strumenti per poter esprimere un giudizio sulla nuova pianificazione dell’arenile, a prescindere da quelle che sono le
Cosa dice il nuovo piano spiaggia. La sensazione, diffusa, è che la questione relativa alla scarsa conoscenza dello strumento in procinto di essere discusso in consiglio comunale, sia solo la punta di un iceberg. In realtà, qualcosa su cosa contiene il nuovo strumento dell’arenile è emerso e si parla di circa 30 nuovi stabilimenti balneari, di cui solo 6 che saranno messi a bando. I cosiddetti ombreggi convenzionati saranno trasformati in concessioni e i titolari potranno realizzare strutture balneari. Altro aspetto che già sta favorendo discussioni, riguarda la riduzione drastica dei tratti di spiaggia libera.