Per le associazioni ambientaliste “sembra quasi che gli estensori del piano non abbiano considerato che il demanio marittimo di Pineto interessa un’area marina protetta e un sito di interesse comunitario della Rete Natura2000: tutto ciò imporrebbe forme di tutela che, invece, non sono state prese in considerazione nella predisposizione del piano”.
Tre sono i punti particolarmente problematici su cui si sono concentrate le osservazioni di WWF e Italia Nostra: “Sono state previste nuove concessioni nel perimetro dell’area marina protetta, 4 delle quali nell’area di maggior pregio naturalistico. Nella zona alaggi, in prossimità della foce del torrente Calvano, è stata addirittura ridotta notevolmente la spiaggia libera, eliminando una concessione per colonia marina in posizione strategica. Contestualmente sono state individuate una nuova zona alaggi, la terza della zona, e una nuova concessione balneare. È stata prevista la costruzione di pontili in mare (4 ricadenti nell’area marina protetta) dal Torrente Calvano a Torre Cerrano. Pineto si è sempre contraddistinta per un orizzonte libero da strutture. Se dovesse passare questa previsione, non sarà più così e la battigia sarà interrotta (limitando, peraltro, il libero transito e il passaggio dei soccorsi). È stata prevista la creazione di una quarta fascia per servizi da dare in “sub-concessione” ai balneatori nella pineta litoranea. Questa decisione, oltre a provocare un evidente degrado estetico e funzionale dell’area, avrà, come hanno evidenziato numerosi studi, effetti negativi per la pineta (ad es.: asfissia radicale dovuta al calpestio e alla pressione antropica). Inoltre, per quanto attiene agli aspetti sociali e turistici, tale scelta non rispetta quella che è da sempre la vocazione della pineta: un luogo di svago, sport e relax naturale, uno spazio per passeggiare all’ombra con i bambini più piccoli nelle ore calde. Se venisse attuata la possibilità per ogni concessione di realizzare un’area picnic di 600 metri quadrati, nulla rimarrà per passeggiare o correre liberamente e la pineta storica si trasformerebbe in un ristorante da 6.000 posti! Cercare di garantire forzatamente spazi per il bivacco, concedendone ai privati la gestione per garantire un servizio cui dovrebbe assolvere l’Amministrazione comunale e per il quale i cittadini pagano le tasse, è una scelta incomprensibile. Se si vuole garantire il servizio pubblico di piccoli spazi per picnic e giochi nella pineta, è logico pensare a una individuazione di spazi idonei con l’ente gestore dell’area marina protetta che potrà indicare le localizzazioni meno impattanti, distribuite equamente sul territorio”.
Su quest’ultimo punto, WWF e Italia Nostra evidenziano come “la scelta di istituire una quarta fascia nella pineta, privatizzandone a tutti gli effetti l’utilizzo, non rispetta certo il pensiero di Luigi Corrado Filiani, realizzatore della pineta storica, che scriveva: ‘Spero che codesta On. Direzione vorrà tenere conto delle mie sincere e nobili intenzioni e dell’entusiasmo veramente sentito con cui son disposto a sacrificare somme non disprezzabili per un’opera così bella e civile, di alto valore morale ed indiscussa pubblica utilità…0. I numeri dimostrano chiaramente che il successo di un’offerta turistica non è legata alla totale ingessatura del territorio attraverso inutili infrastrutture, ma alla tutela e salvaguardia del patrimonio ambientale.
Infine, WWF e Italia Nostra evidenziano come “la stesura del piano non sia stata condivisa pubblicamente e non abbia visto la partecipazione dei cittadini: un percorso sociale di partecipazione attiva è dovuto, in particolare se si vogliono modificare spazi, quali la pineta e la spiaggia, ai quali la cittadinanza tiene in modo particolare ritenendoli giustamente un importante capitale verde per Pineto”.
WWF e Italia Nostra auspicano che le osservazioni presentate consentano di rivedere alcune delle scelte contenute nel piano e che l’interesse pubblico della salvaguardia dell’ambiente venga perseguito concretamente.