Tortoreto. “Affrontare immediatamente tre-quattro grandi temi per rilanciare l’Abruzzo”. E’ quanto sostiene Camillo D’Alessandro, capogruppo alla Regione del Partito Democratico che ieri sera ha partecipato al brindisi per i saluti natalizi organizzato dai consiglieri regionali del Pd Peppino Di Luca e Claudio Ruffini (moderatore il giornalista Rai Antimo Amore). Presenti sindaci, amministratori, dirigenti e simpatizzanti del Pd di tutta la provincia teramana.
D’Alessandro, che tutti indicano ormai quale possibile candidato presidente alle prossime elezioni regionali, è stato chiaro: l’Abruzzo del Governatore Gianni Chiodi non è competitivo, è bloccato e deve anche fare i conti con una crisi politica all’interno della maggioranza. Il rilancio di quella che un tempo veniva definita “la regione Veneto del sud” deve quindi necessariamente passare attraverso un’innovazione radicale che interessa il tessuto economico e lavorativo. Ma non solo. A cominciare dalla ricerca, dall’innovazione, dal patrimonio delle conoscenze, ripensando il sistema universitario e il mondo della formazione. “Questo è uno dei punti su cui quali bisogna intervenire creando un’alternativa credibile”, ha spiegato D’Alessandro nel corso dei suoi interventi, “nella nostra Regione lo scorso anno sono stati persi 30 mila posti di lavoro anche per una crisi diffusa. Ma cosa fatto il Governatore Chiodi per tamponare questa falla? Crediamo nulla. Il nostro sistema produttivo è ormai obsoleto, arretrato rispetto alle altre Regioni. Noi crediamo che sia assolutamente necessario, per l’interesse collettivo, affrontare certi temi. Ripensare il mondo universitario e della formazione ci permetterà di tornare ad essere competitivi”.
Le altre grandi tematiche che il Pd intende portare avanti e all’attenzione della Giunta Regionale riguardano la creazione di unanuova struttura del sistema di credito, che sia accanto alle imprese e non solo. E poi ridurre il numero degli enti di gestione, delle società pubbliche. In Abruzzo ce ne sono troppe, alcune delle quali operano nello stesso settore, come quello del trasporto pubblico, e per le quali la Regione deve garantire dei finanziamenti “con un’evidente”, ha puntualizzato Camillo D’Alessandro, “dispersione di fondi”. Insomma, bisogna ripensare il sistema Abruzzo, creando una Regione più snella. Il Pd è pronto a varare un piano che chiama “Patto per l’Abruzzo”. Il consigliere Peppino Di Luca si è soffermato sulla questione L’Aquila, una città distrutta dal terremoto e che ancora oggi stenta a ripartire. “Berlusconi ha dato soldi al Comune di Catania”, ha detto Di Luca, “per ripianare il deficit, mentre per la città de L’Aquila ancora nulla. Tutto il sistema rimarrà bloccato se non si daranno fondi per iniziare la ricostruzione. L’Aquila rischia davvero di essere cancellata per sempre”.
Claudio Ruffini, invece, si è soffermato sul rischio petrolizzazione della nostra Regione. Ha contestato la legge varata dalla Giunta Chiodi e ha parlato ancora di un rischio reale che si possa costruire il centro oli di Ortona per dare poi il via definitivo alle “perforazioni” in mare e sulla terra ferma.
Sulla questione politica all’interno del Pd D’Alessandro ha accennato anche a Luciano D’Alfonso che si sta preparando per tornare in auge. “Bisogna fare squadra”, ha ammesso il capogruppo regionale del Partito Democratico, “evitando però di pensare ad un partito che porti il nome di un leader. Sarebbe come creare un solco con la classe dirigente e con la base. Noi vogliamo una squadra unita e vincente”.
Lino Nazionale