Domani a mezzogiorno si saprà se a Roseto, in vista del ballottaggio tra Enio Pavone per il centro destra e Sabatino Di Girolamo, lo sfidante del Partito Democratico, ci saranno apparentamenti tra le liste che hanno sostenuto Rosaria Ciancaione e uno dei due che si contendono la poltrona di primo cittadino.
L’incontro che c’è stato tra Abruzzo Civico capitanato dal parlamentare Giulio Cesare Sottanelli e i rappresentanti del centro destra non ha sortito alcun accordo. O meglio Abruzzo Civico, pur dicendo in una nota che non pensa alle poltrone, ha chiesto il vice sindaco e un assessorato.
La cosa, secondo indiscrezioni, non piace a chi sostiene Pavone, a cominciare dall’ex assessore Alessandro Recchiuti di Futuro In che in caso di vittoria del primo cittadino uscente, in virtù anche di un discreto successo personale, aspirava alla carica di vice sindaco. In serata a roseto ci sono stati due incontri. Il primo ha interessato Abruzzo Civico e tutti i candidati delle sei liste che hanno sostenuto Rosaria Ciancaione. Non tutti sarebbero favorevoli ad un accordo, anche solo politico e senza apparentamenti, con Pavone.
L’altro incontro ha interessato i vertici che hanno sostenuto Di Girolamo per analizzare la situazione e anche l’ipotesi di un possibile apparentamento con Abruzzo Civico e quindi con Sottanelli, diventato nel tempo “nemico” politico dell’altro parlamentare rosetano, l’esponente del Pd Tommaso Ginoble. Di Girolamo, che sarebbe stato avvicinato da Sottanelli il quale gli ha prospettato il rischio di un appoggio a Pavone, non vuol sentir parlare di accordi.
Così come lo stesso Ginoble. Ma una frangia socialista, guidata da Gianfranco Marini, che aveva sostenuto 5 anni fa proprio Pavone ma che se n’è andato un anno fa sbattendo la porta, vorrebbe tenere una porta aperta per il dialogo con Sottanelli. Non un vero e proprio apparentamento ma una sorta di accordo politico che strada facendo potrebbe prevedere anche un inserimento in Giunta di un esponente proprio di Abruzzo Civico.
La cosa non piace a Ginoble, non piace a Di Girolamo e non piace anche all’80 per cento di chi ha lavorato per il successo al primo turno dinanzi a Pavone del candidato sindaco del Partito Democratico. I toni ieri sera sono stati anche accesi su chi ribadiva di aprire al dialogo con Sottanelli. Di Girolamo, in caso di vittoria, ha la possibilità di avere un governo monocolore, senza il rischio di mal di pancia di altre frange. Quindi, a che pro apparentarsi? Domani a mezzogiorno, però, gli arcani verranno svelati.