Un tempo che sembra dilatarsi all’infinito. La definizione della nuova Giunta teramana è stata per il sindaco Maurizio Brucchi più difficile del previsto, con un lungo e travagliato iter che dovrebbe completarsi (condizionale sempre più d’obbligo) ormai a breve.
Riunioni e tavoli politici, decaloghi e documenti, tentativi di riconciliazione e mezzi passi indietro hanno dato per certo solo una cosa: la maggioranza che aveva portato alla rielezione di Brucchi non ha più la stessa conformazione ed esce da questa crisi indebolita e con qualche numero in meno. Nell’ultimo tavolo politico, infatti, sono stati 21 i rappresentanti di coalizione, compresa una rappresentanza di Fratelli d’Italia, che hanno ribadito al primo cittadino la fiducia per la formazione del nuovo esecutivo.
Non ci sarà invece il supporto della civica “Al centro per Teramo”, sebbene la maggioranza abbia dato mandato a Brucchi di verificare un auspicabile ampliamento dei firmatari del documento.
Sul versante opposto, invece, compatta è la richiesta di tornare al voto, convinti come si è che sarà impossibile ritrovare la quadratura del cerchio se non a costo di ulteriori debolezze, ricatti e conseguenze amare, come sempre, per i cittadini.