“Abbiamo poi sottolineato – ha spiegato il portavoce Marco Borgatti – come, attraverso una gestione scellerata, la giunta monocolore di Roseto, spesso in palese conflitto di interesse, abbia operato in modo del tutto miope e sconsiderato, conducendo la città in una vera e propria emergenza democratica, in cui il governo cittadino si è spesso dimostrato oligarchico, di pochi e per pochi.
Abbiamo dunque riportato all’attenzione tutte le inadeguatezze e le incapacità dimostrate nel corso degli anni, ricordando che ogni proposta da noi presentata è stata sistematicamente bocciata a priori, come ultimamente è capitato sulla questione dei rifiuti. Nel giugno scorso lanciammo infatti l’allarme sui rifiuti e diffuso la notizia sugli aumenti tarsu, proponendo una soluzione efficace per uscire da questa crisi ma, ovviamente, ciò non è stato neppure valutato ed oggi viviamo la crisi che tutti conosciamo. Similmente è successo riguardo la bozza del Piano Regolatore”. Ora la gauche rosetana fissa un ultimatum per il proseguimento del tavolo politico: ritiro immediato della bozza del Piano Regolatore. Una posizione estrema che avrebbe trovato larga condivisione presso le altre forze della sinistra come Sel e IdV.
“Presentarsi in campagna elettorale – ha concluso Borgatti rivendicando la questione morale per il centrosinistra rosetano – con il PRG adottato e le singole osservazioni da approvare dopo le elezioni susciterebbe forti dubbi, rischiando di dare adito ai sospetti sull’apertura di un vero e proprio mercato elettorale attraverso cui animare appetiti clientelari e speculativi. Nulla vieterebbe infatti di pensare che l’obiettivo possa essere quello di recarsi casa per casa ad assicurare ai cittadini l’approvazione delle osservazioni amiche in cambio di voti”.