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“Al Centro per Teramo” detta le regole per la nuova giunta

Ad ormai poche ore (si spera) dall’annuncio della nuova giunta (atto terzo), la lista “Al Cento per Teramo” dell’ex assessore Giorgio Di Giovangiacomo, poi dimissionario, detta le regole per una sana e robusta giunta prossima ventura.

Ecco il documento della lista che fa capo a Mauro Di Dalmazio:

1) Approvazione del Progetto Integrato di Rilancio e Valorizzazione del centro storico.

Sulla base di documenti programmatici già esistenti è necessario procedere alla predisposizione ed approvazione di un piano di rilancio per la valorizzazione della qualità urbanistica, degli incubatori culturali e della mobilità sostenibile per garantire una rivitalizzazione reale e duratura del centro storico. In tal senso è prioritario evitare l’attribuzione estemporanee e disorganica di funzioni agli spazi culturali, vecchi e nuovi (ipogeo), predisponendo di contro un progetto coordinato ed organico di valorizzazione di tutti i siti culturali da mettere a base di un bando per la gestione sistematica secondo le linee del piano;

contestualmente bisogna procedere all’affidamento dell’incarico (all’interno della amministrazione) per la immediata redazione e approvazione della variante al Piano Particolareggiato del centro storico;

2) creazione dell’Urban Center quale luogo, fisico e virtuale, raccoglitore di idee, proposte, progetti in una logica di partecipazione attiva e di condivisione da parte di tutti gli attori interessati. Una vera e propria casa di vetro per la costruzione e la rigenerazione urbana. Il modello, snello e di efficacia sperimentata già in altri centri, dovrà prevedere un comitato promotore, un comitato scientifico con il coinvolgimento degli attori istituzionali (università, camera di commercio etc) e degli ordini professionali, una struttura operativa articolata attraverso un comitato dei garanti, un centro di documentazione dei progetti e degli accordi di programma.

Cronoprogramma prime due fasi entro luglio 2016, costituzione e start up entro ottobre 2016;

3) Riapertura del confronto per i progetti e la destinazione dei fondi (ancora meramente virtuali, è bene dirlo) del master plan regione Abruzzo al fine di garantire una maggiore condivisione degli obiettivi tenuto conto che scelte cosi importanti non possono prescindere da logiche di partecipazione complessiva del territorio che scongiurino il rischio scelte imposte da fuori;

4) Inserimento nelle priorità di finanziamento dei fondi strutturali del progetto di valorizzazione e riqualificazione del parco lungo fiume (patrimonio incalcolabile della nostra città) con estensione dei percorsi ciclopedonali per garantire una connessione tra il centro e le periferie, in particolare a monte e valle di Teramo (S. Nicolo a T.);

5) Dare seguito immediato a quanto programmato dall’assessorato competente per la realizzazione entro il 2016 del sistema di bike sharing comunale;

6) Approvazione immediata del Piano Urbano del Traffico già predisposto;

7) Creazione e formazione della consulta culturale, (seguendo lo schema ed i modelli delle migliori esperienze sperimentate in altre realtà) che assicuri partecipazione attiva delle istituzioni e associazioni culturali alla programmazione del settore ed al coordinamento delle politiche di sostegno anche in relazione ai rapporti con la fondazione Tercas;

8) Istituzione di un tavolo permanente di confronto con le associazioni che operano nel sociale per la programmazione delle politiche del settore;

9) Nell’ambito degli investimenti di bilancio, Istituzione di un capitolo di bilancio destinato ad un piano organico di manutenzioni, pubblica illuminazione e riqualificazione delle frazioni;

10) Eliminare, nei limiti della compatibilità tecnico normativa, i vincoli di destinazione (esclusa ovviamente la destinazione a civile abitazione) delle aree artigianali di pertinenza comunale al fine di garantire maggiore attrattività produttiva e flessibilità di investimenti imprenditoriale e conseguente sviluppo occupazionale; 

11) Promuovere immediato confronto con l’Arap e Regione per analogo discorso relativamente alle aree industriali;

12) Defiscalizzazione per i tributi comunali per le attività produttive che garantiscano nuove assunzioni;

13) Progetto di riorganizzazione e riforma generale della macchina amministrativa da approvare entro dicembre 2016;

14) Piano di interventi immediati e straordinari per la pulizia ed il decoro cittadino;

15) SULLA TEAM

Premesso che le sollecitazioni per una verifica strategica, gestionale e dei rapporti con il comune sono rimasti del tutto inevase, le criticità emerse e la complessità gestionale che si è fatta evidente per note ragioni (agitazione del personale), unitamente al mutato quadro complessivo del settore, impongono che, per garantire l’efficacia della gestione aziendale in un settore vitale come quello dell’igiene urbana e considerato che la Team garantisce una dimensione occupazionale rilevantissima, la selezione, da parte del comune, di figure manageriali autonome e qualificate per la conduzione della azienda. A tal fine è necessario che l’avviso pubblico venga strutturato in modo da individuare figure autonome di comprovate e indiscussa esperienza e competenza manageriale (strada già percorsa per la nomina del presidente Ruzzo). Per il raggiungimento dell’obiettivo è necessario procedere alla immediata ricostituzione del CDA (o comunque dell’organo che sarà previsto all’esito dei percorsi di riforma del settore delle partecipate), previa emanazione di un avviso pubblico in tal senso modificato e strutturato e la nomina di una commissione esterna di valutazione e selezione dei curricula.

16) Soppressione delle deleghe alle partecipate e costituzione di apposita commissione consiliare di indirizzo, verifica e controllo delle relative attività; 

17) Adozione, sulla scorta di quanto già fatto dal settore lavori pubblici, di un regolamento apposito per la disciplina degli affidamenti diretti per opere e servizi e forniture che garantisca rotazioni e pari opportunità;

18) SUL BILANCIO

Riservando i doverosi approfondimenti generali, in ogni caso devono essere ripristinate delle dotazioni per le attività ed istituzioni culturali giacché l’azzeramento pressoché totale dei fondi in tal senso destinati, rappresenta un segnale politico e di orientamento deleterio per una comunità che sulla indubbia vocazione culturale intende edificare processi di sviluppo e crescita.