I tre consiglieri manifestano “la nostra ferma contrarietà alle nomine del CdA effettuate e sottoporre alla valutazione del Consiglio Comunale, in seduta straordinaria, tutte le nostre perplessità, al fine di indurre il Sindaco a tornare sui propri passi ed optare per un CdA che sia, finalmente, condiviso da maggioranza ed opposizione. Coglieremo questa occasione per portare all’Ordine del giorno, anche l’altra annosa vicenda afferente l’Assessore, Laura Traini. Invero, dobbiamo necessariamente prendere atto che, seppur siano trascorsi diversi giorni, da quando i gruppi consiliari di opposizione hanno sollevato il caso del suo lapalissiano conflitto di interesse, in ordine alla convenzione con l’Associazione ‘Pro-territorio’, l’Assessore non ha avuto il buon senso di rassegnare le proprie dimissioni, astenendosi, persino, dal fornire ai propri concittadini le necessarie e di certo, dovute spiegazioni. Tra l’altro le uniche dichiarazioni (a dir poco patetiche) da questa rilasciate sulla vicenda, sono state affidate ai social network, ove la stessa, oltre ad ammettere candidamente di aver stipulato la convenzione con l’associazione (allora Comitato) che l’ha votata alle precedenti elezioni, ha riconosciuto che di quella associazione fanno parte anche i suoi familiari; a ciò aggiungendo, farneticanti affermazioni circa la sua integrità morale, l’assenza di guadagno da parte degli associati-familiari e facendo riferimenti, a dir poco infondati, a norme di legge che avrebbero ispirato la convenzione, cercando disperatamente di giustificare un operato a dir poco imbarazzante. Teniamo a precisare che la nostra critica non è sul merito della questione, e cioè sul fatto che i nostri agricoltori possano, previa convenzione con l’Ente, manutenere le strade rurali, ma è sul metodo utilizzato dall’Assessore all’Ambiente che, in palese contrasto con la normativa vigente sul conflitto di interesse propone, discute e vota (addirittura con voto determinante) una delibera di Giunta che prevede l’elargizione di cospicue somme di denaro al proprio comitato elettorale, costituitosi, poi, in associazione, di cui fanno parte anche i propri parenti”.
Per Assogna, Di Pietrantonio, Savini soprassedere “su quanto accaduto significherebbe legittimare agli occhi dei nostri concittadini una condotta amministrativa a dir poco vergognosa, improntata al clientelismo, alla mancanza di trasparenza amministrativa ed alla diffusione della cultura del favoritismo; significherebbe, in buona sostanza, avallare il messaggio, secondo cui ‘creo un bel gruppo di persone, mi candido alle elezioni, mi faccio sostenere e votare e quando sono eletta, contraccambio l’impegno profuso dispensando benefici e favori’- Ciò detto è legittimo chiedersi se l’assessore Traini non si renda realmente conto della gravità della propria condotta (cosa che la rende evidentemente inidonea a ricoprire l’incarico affidatole) o se, invece, (ancor peggio) faccia finta di non avvedersene, pensando di poter affabulare i propri concittadini con penose dichiarazioni sulla propria onestà intellettuale e sulla trasparenza che, addirittura, la contraddistinguerebbe; dichiarazioni che, purtroppo per lei, vengono clamorosamente smentite dalla realtà dei fatti e dalla documentazione in nostro possesso e agli atti del Comune di Pineto. Invero, non solo l’Assessore è stata proponente e determinante per l’approvazione della delibera di Giunta n. 149 del 2015, ma contrariamente a quanto lei stessa riferisce non v’è traccia alcuna delle modalità con cui le somme erogate, a titolo di ‘rimborso spese’, siano state impiegate dai membri dell’Associazione, né è dato sapere quale sia il supposto risparmio che il Comune di Pineto avrebbe conseguito affidando taluni servizi all’Associazione Pro-territorio. Senza dire che, agli atti del Comune non v’è traccia alcuna di quanto l’Ente spendeva in precedenza per l’erogazione dei medesimi servizi nelle zone di interesse, né vi sono elementi che consentano di parametrare se quanto erogato alla detta Associazione sia congruo ed adeguato, in virtù dell’opera da questa prestata”.
“E’ quindi evidente, la molteplicità degli aspetti che per nulla convincono in questa infausta vicenda; aspetti che, in via preliminare sottoporremo all’attenzione del Consiglio Comunale per chiedere la revoca della citata convenzione, poiché adottata, in palese contrasto con la normativa vigente, e di conseguenza, le dimissioni dell’Assessore all’Ambiente che ha palesato la propria incompatibilità a rivestire l’incarico di Giunta affidatole. Resta inteso – concludono i consiglieri – che ove le nostre perplessità, divenissero certezza, non potremo esimerci dal sottoporre la questione a tutte le competenti autorità”.