Lo ha denunciato il Movimento 5 Stelle pinetese ribadendo che “sia grave il fatto che il CdA sia scaduto da metà marzo e il Sindaco non ne abbia dato notizia al Consiglio Comunale; in ben due occasioni ufficiali non ha proferito parola nel merito della vicenda, precisamente nel Consiglio Comunale che ha approvato il bilancio di previsione della farmacia per il 2016 ed in quello ultimo che ha approvato il bilancio consuntivo del 2015. L’atteggiamento del Sindaco appare incomprensibile e la sua credibilità politica inizia ad essere veramente di infimo livello. Si è sempre adoperato per elogiare il CdA uscente e poi, nell’ultimo Consiglio, non ha espresso le sue opinioni così come tutta la giunta, nonostante le molteplici sollecitazioni delle opposizioni. Oramai è sotto gli occhi di tutti la chiara volontà del Sindaco di operare nel silenzio, così come è stato evidente il generale imbarazzo dell’intera maggioranza all’ultimo Consiglio. Evidente anche la contrarietà dell’ormai ex CdA alla posizione del Sindaco denotata dall’assenza di due membri su tre all’ultimo Consiglio Comunale dove si discuteva del bilancio della farmacia”.
Per il M5S “la scelta del CdA avviene per atto sindacale, ovvero a pura discrezionalità del Sindaco, e ciò è già un fatto molto discutibile, tuttavia ci si aspetterebbe che il Sindaco dicesse che strada vuole seguire, se quella della spartizione politica, che a noi non piace o se quella del merito che invece prediligiamo. La realtà è che il Sindaco è prigioniero del sistema nel quale vive ormai da anni, lo stesso sistema che si nutre di convenienze politiche a discapito dell’interesse dei cittadini. Tant’è che rumors di strada ci dicono che nel prossimo CdA verrà nominata la signora Daniela Astolfi, dirigente regionale del PD e attualmente facente parte dello staff dell’assessore alla sanità Paolucci, avvalorando così la tesi della nomina per convenienza politica”.
Nella speranza di essere smentiti, gli attivisti invitano “il Sindaco e tutta la maggioranza ad una profonda riflessione sulla possibilità di individuare i componenti del CdA nel merito e non nell’appartenenza politica”.