Tortoreto. ” Il sindaco non è sequestrabile e non baratta poltrone, ma rispetta il mandato elettorale: I cittadini ci hanno votato per amministrare e non per utilizzare il nostro incarico per giochetti politici”.
Nel giorno del commiato, che forse aveva pianificato in altro modo e in altra location, il sindaco (oramai ex) Alessandra Richi parte con un concetto, peraltro ribadito più volte nel corso di una estenuante crisi di rapporti in seno alla maggioranza. Crisi che ha spianato la strada al commissariamento a due anni dall’insediamento.
Nel giorno dei bilanci e delle conclusioni, la Richi è accompagnata dai fedelissimi (Massimo Tarquini, Lanfranco Cardinale, Arianna Del Sordo e Dolores Cimini. Mancano Daniele Marconi e Fabrizio Di Febo per impegni di lavoro).
Per le mani la Richi ha un documento che nel quale sono appuntate tutte le riflessioni.
Accordo dissidenti-opposizione. ” Mi scuso con i cittadini per l’anticipata interruzione del nostro percorso” spiega l’ex sindaco, ” frutto di un ammutinamento consiliare, poi sfociato in un accordo sottoscritto da quattro componenti della mia maggioranza con Flaminio Lombi, capogruppo di Tortoreto nel Cuore, unitamente a Claudia Greccioli, del Movimento 5 Stelle”. Il sindaco non fa mai i nomi dei “dissidenti”, ma ribadisce che gli stessi erano stati scelti come alternativa alle altre due liste di opposizione: ” con i quali sono scesi a patti e con quale scopo?, si chiede.
L’attacco ad “Impegno civico”. Per la Richi, l’unico effetto di questo “accordo” è stato quello di aprire la strada del commissariamento alle porte della stagione estiva. ” Nemmeno rimettere il destino della mia carica nelle loro mani, ritirando le dimissioni al solo scopo di approvare il bilancio, ha ricondotto alla ragionevolezza e alla ragione. D’altro canto, cosa aspettarsi da coloro che non hanno approvato nemmeno il conto consuntivo”, chiosa il sindaco. ” Dopo tanti atti che portano i loto atti (il riferimento è ai tre ex assessori, ndr). Non è lo stesso strumento che contiene le voci di spesa degli orti urbani? O dell’ecomuseo rimasto incompiuto? O gli investimenti per opere pubbliche, cavate, manutenzione del territorio o gli sforzi per ottenere la Bandiera Blu o per l’adozione del Prg?”.
Vendetta e strane alleanze. Il sindaco non ha mai fatto, nel corso dell’apertura della crisi, il 22 marzo, all’epilogo del 18 maggio, con le dimissioni di nove consiglieri comunali, valutazioni di natura politica. Lo fa nel momento del saluto. ” Queste strane alleanze”, prosegue la Richi, ” che magicamente si ricompongono mostrando vecchie affinità, appianati storici contrasti, si sono risaldate da qualche tempo. I dissidenti, che più volte hanno negato il dialogo con il loro sindaco, hanno preferito dialogare e avere incontri con esponenti delle opposizioni. Votando per tre volte con loro. Ecco il loro Impegno Civico”. Per il sindaco i 4 componenti del gruppo hanno consumato la propria vendetta dopo le revoca delle deleghe all’indomani dell’ammutinamento in consiglio comunale.
Stoccata alle opposizioni. ” Lombi e il suo gruppo”, prosegue il sindaco, ” non ha perso la ghiotta occasione di uscire dall’opacità per qualche briciolo di vana gloria. Eppure da un ex sindaco un pizzico di attenzione verso il paese potevamo aspettarcela. I 5 Stelle, al contrario, hanno perso la tanto ostentata verginità politica, uscendo forse da una imbarazzante inerzia di questi due anni”.
Le lacrime. Nel ringraziare chi ha condiviso, fino alla fine, il percorso amministrativo, la Richi fatica nel trattenere le lacrime. Lacrime di commozione mentre ringrazia uno ad uno assessori e consiglieri comunali e ricordando alcuni degli atti amministrativi perfezionati all’indomani del deflagrare della crisi.
Le conclusioni. L’ultima riflessione il primo sindaco donna di Tortoreto, lo rivolge ai propri cittadini. ” Soffro e mi scuso con i miei concittadini”, conclude, ” per questo amaro epilogo. E se qualcuno ritiene che potevo fare di più o altro, rispondo che la dignità non ha prezzo per un sindaco libero ed indipendente da ogni condizionamento. Sono orgogliosa di aver di aver svolto il mio ruolo nei rispetto degli impegni programmatici. I cambiamenti forti necessitano di tempo, ma noi abbiamo il merito di aver posto le basi per questo. Non torniamo indietro, riflettiamo su quanto accaduto e guardiamo con forza al futuro per un paese migliore”.
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