Nove consiglieri comunali firmano le rispettive lettere di dimissioni che vengono immediatamente protocollate. Dimissioni irrevocabili (come dice la legge), ma firme che sanciscono, senza appello, lo scioglimento del consiglio comunale. Un passaggio definitivo che certifica la fine dell’amministrazione del sindaco Alessandra Richi. Lo stesso sindaco che qualche ora prima aveva ritirato le dimissioni e posticipato la fine, probabile, della sua esperienza al 31 maggio, giorno della convocazione di un nuovo consiglio comunale. Gli oppositori del sindaco, però, hanno deciso che il tempo era scaduto e si sono dimessi, in blocco (9 consiglieri sui 17 presenti in assise civica), decretando la fine della consiliatura dopo due anni dall’insediamento.
La giornata. Il tutto era iniziato in mattinata, con la conferenza dei capigruppo per annunciare che la seduta consiliare della sera era stata annullata (poi comunicato con un avviso da parte del vice-presidente del consiglio comunale), e che il sindaco Alessandra Richi avrebbe ritirato le dimissioni. Percorso, questo, che sembra accrescere le tensioni. Aspetto poi confermato dall’epilogo serale.
Tutto rinviato al 31 maggio? Non proprio. In aula consiliare, nell’orario previsto per il consiglio (ore 19:30) si sono ritrovati 9 consiglieri comunali: i 4 di “Impegno Civico” (Rosita Di Mizio, Renato Chicchirichì, Rosella Di Pancrazio e Federico Di Lorenzo), i 4 di “Tortoreto nel Cuore” (Flaminio Lombi, Daniela Mignini, Mauro Postuma e Roberto Celi) e la rappresentante del Movimento 5 Stelle (Claudia Greccioli). I consiglieri comunali, con alcuni cittadini presenti, hanno fatto alcune riflessioni a voce alta sulle strategie da seguire, anche alla luce del fatto che contestavano il fatto che il consiglio convocato non poteva essere rinviato a poche ore di distanza. Poi sono saliti nella stanza del segretario comunale ed è stata presa una decisione definitiva: dimissioni contestuali, passaggio utile per lo scioglimento del consiglio comunale e l’arrivo di un commissario prefettizio. “ Inutile andare avanti in questa maniera”, hanno detto, “ meglio dimetterci”. Preparata la documentazione, le dimissioni sono state sottoscritte e verbalizzate dal segretario comunale e poi protocollate. Passaggio che prevede, dunque, la decadenza dell’assise civica.
Crisi politica. Negli ultimi giorni il tentativo di ricucire lo strappo in seno alla maggioranza non ha sortito effetti. Anzi: alcune delle distanze si sono acuite in maniera irrimediabile. Dal voto contrario al consuntivo 2015 da parte di 4 consiglieri del nuovo gruppo (gli stessi presenti stasera in Comune), alle dimissioni. In questo percorso, limitato solo a scrivere la parola fine sull’esperienza amministrativa, poi sono arrivate le firme di tutti i consiglieri di minoranza.
Cosa accade ora. Sostanzialmente il consiglio comunale è sciolto. Domani mattina il segretario comunicherà la situazione alla prefettura che informerà il Ministero degli Interni per il decreto formare di scioglimento dell’assise civica. Poi dovrà essere nominato un commissario prefettizio. Operazione che sarà molto ristretta nelle tempistica. Con un rappresentante prefettizio della provincia di Teramo, la nomina potrebbe arrivare già entro la settimana. In caso contrario, l’attesa potrebbe essere leggermente più lunga. Fermo restando che i tempi dovranno essere per forza celeri.