Giulianova. “Sono critiche ingenerose quelle rivolte al presidente Gianni Chiodi dai consiglieri regionali del Pd Claudio Ruffini e di Peppino Luca a proposito della riorganizzazione della rete ospedaliera”. E’ quanto sostiene il consigliere comunale di Obiettivo Comune Roberto Ciccocelli. “Chiodi sta lavorando molto bene. E non parlo come consigliere del centro destra ma come medico e Presidente di un comitato di cittadini. Doveva forse lasciare i 35 ospedali in Abruzzo? Ce lo possiamo permettere? O per Ruffini e Di Luca l’aspetto economico non è un probblema tanto paga “pantalone”, ma con l’arrivo del federalismo ogni Regione non potrà andare oltre il tetto stanziato”. Il 90% del bilancio della Regione Abruzzo è riferito alle spese per la sanità!” Secondo Ciccocelli oggi l’ospedalizzazione ha tempi molto più brevi e tante patologie si possono curare a domicilio, riconvertendo gli ospedali piccoli in RSA o in ospedali con determinati indirizzi.
“Non possiamo permetterci di avere ospedali sotto casa”, prosegue l’esponente politico giuliese, “sia per l’aspetto economico, sia per l’efficienza e l’efficacia. Nei piccoli ospedali si ha una bassa casistica a danno dei pazienti! I Consiglieri Regionali Ruffini e Di Luca potevano collaborare positivamente con la giunta Del Turco per non far peggiorare quell’indebitamento che da anni va avanti e mai nessun politico ha avuto il coraggio di affrontare e ci hanno fatto diventare la Regione più indebitata d’Italia”.
Ciccocelli ha poi ricordato che in qualità di presidente di un comitato di cittadini, aveva più volte consigliato ai politici che governavano di ridurre gli ospedali, dare gli indirizzi o una mission per non avere tante fotocopie e potenziare il territorio. “Ma loro pensavano ad una politica clientelare”, conclude, “Oggi che il Governatore è costretto ad una riorganizzazione sanitaria, lasciamolo lavorare senza fare strumentalizzazioni. Nella provincia di Teramo avremo due ospedali per acuti, uno a Teramo ed uno a Giulianova, l’ospedale di Atri avrà un indirizzo, ciò significa che non farà le stesse cose che si faranno negli ospedali di Teramo e Giulianova. E l’ospedale di Sant’Omero per il 49% verrà privatizzato”.