Respingono al mittente le accuse di “non contare nulla a livello nazionale” e ribadiscono l’incapacità dimostrata dal sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, nel non saper presentare la necessaria progettazione per il recupero del Teatro romano. Il Pd teramano, insieme all’associazione Teramo Nostra e Amnistia Giustizia e Libertà Abruzzi, ributta al primo cittadino la palla delle accuse sul mancato finanziamento governativo che ha escluso il teatro dai finanziamenti per oltre un miliardo di euro messi in campo dal ministro dei beni culturali Dario Franceschini, per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale nazionale.
“Il sindaco ha attaccato il Pd dicendo che non si era attivato, ma siccome questa storia la seguiamo da più di venti anni sappiamo bene di chi è la colpa: è il sindaco, che non si è mai attivato”, ha dichiarato il presidente di Teramo Nostra, Piero Chiarini. “Eravamo riusciti a fare un programma, mai attuato, l’anno scorso, il 13 luglio. Siamo andati al Ministero della Cultura a parlare con Franceschini: c’erano Marco Pannella, Rita Bernardini, Elisabetta Zamparutti, Alberto Melarangelo. Franceschini disse: ‘Mandate un progetto’. E’ passato un anno e questo progetto non è esecutivo. Noi possiamo supportare il sindaco, ma non dipende dall’opposizione o dalle associazioni culturali se le cose si fanno o meno. In vent’anni sono intervenuti Napolitano, Franceschini, Pannella: chi dovevamo far intervenire, il papa?”.
Secondo il segretario di AGL Abruzzi, Vincenzo Di Nanna, durante l’incontro romano dello scorso luglio, il ministro chiese al sindaco i documenti relativi al finanziamento regionale, impegnandosi a sua volta a trovare quello statale. “Passa circa un mese”, spiega Di Nanna, “e, sollecitato da un comunicato stampa, il sindaco invia una lettera in cui cita una delibera della giunta regionale, dicendo che i finanziamenti erano lì. In realtà, non solo quel provvedimento era stato revocato, ma non riguardava neppure il Teatro Romano! Con quali credenziali ci si presenta a un ministro della Repubblica? Il credito, il sindaco, se l’è giocato. Ad ogni buon conto, ben venga la volontà di recuperare il Teatro; bene l’iniziativa di nominare cittadino onorario il più teramano dei teramani: ma se lo vogliamo fare contento, Marco Pannella, recuperiamolo davvero, il Teatro Romano”.
Duro anche il PD, che ha illustrato l’aspetto amministrativo con l’intervento del capogruppo Gianguido D’Alberto. Tra gli esponenti è intervenuto il consigliere comunale Alberto Melarangelo, che giudica “inaccettabile e molto triste” l’attacco di Brucchi a Franceschini: “Noi ricordiamo bene l’incontro con Franceschini, insieme a Marco Pannella, Rita Bernardini, Teramo Nostra. Ci siamo sentiti come delle persone che vanno a fare una raccomandazione per uno che non ha nemmeno presentato la domanda. Respingiamo quest’aggressione a esponenti delle istituzioni che si sono dati da fare per risolvere una questione cruciale per lo sviluppo culturale di un’area depressa”.
Rispondono a Brucchi anche Angelo Falone e Luca Pilotti di Retedem teramana, citando una frase di di Enrico Berlinguer: “Io le invettive non le lancio contro nessuno, non mi piace scagliare anatemi, gli anatemi sono espressione di fanatismo e c’è troppo fanatismo nel mondo”.
“Sappiamo e capiamo che la figura di Enrico Berlinguer non rientra di certo tra quelle cui si ispira Maurizio Brucchi”, sostiene Retedem, “ma da essa, ciò non ostante, anche il Sindaco potrebbe sempre imparare qualcosa: se non altro tacere dignitosamente, piuttosto che mistificare ad usum delphini la verità”.