Promesse non mantenute. Non è scesa giù al primo cittadino teramano la decisione presa dal Governo che, nonostante gli impegni assunti dai suoi rappresentanti, avrebbe completamente ignorato il territorio aprutino nel suo piano strategico di turismo e cultura da oltre un miliardo di euro, escludendo il recupero del Teatro romano dall’annunciato finanziamento.
E condannando i rappresentanti del Pd teramano, rei di non essersi adoperati a sufficienza per promuovere questa causa “in seno ad un autorevole rappresentante del governo”, Maurizio Brucchi ha invitato l’onorevole Paolo Tancredi a fare un’interrogazione al ministro della cultura, Dario Franceschini, per chiedere conto dell’esclusione del monumento teramano.
“Nell’elenco delle opere finanziate”, scrive il sindaco Brucchi, “compaiono realtà di particolare importanza (e tra queste i 30 milioni concessi alla città de L’Aquila), ma figurano anche situazioni che nulla hanno da rivendicare in termini di interesse, al confronto con l’antico manufatto teramano”.
Inoltre questa decisione andrebbe contro gli impegni assunti dallo stesso ministero che nel 2009 firmò un Protocollo di Intesa con Regione Abruzzo, Sovrintendenza Regionale, Provincia di Teramo, Comune di Teramo e Fondazione Tercas con il quale si definivano i termini operativi e i differenti impegni anche economico-finanziari per la realizzazione dell’opera.
Una scelta, dunque, che proprio non è piaciuta a Brucchi visto che “tra i 1.000 milioni sparsi in tutto la penisola”, per il Teatro romano teramano basterebbero solo un milione e mezzo di euro per recuperare “un’opera che sicuramente potrebbe garantire un rilancio turistico della nostra città”.