Martinsicuro. Un tavolo tra enti locali, associazioni e forze dell’ordine, per confrontarsi, in modo serio e non propagandistico, su prostituzione e riqualificazione urbana. Di teorie e di congetture di natura politica, negli ultimi giorni, sui possibili rimedi per fronteggiare la prostituzione sulla bonifica del Tronto, ne sono circolate molte, tanto da focalizzare anche l’attenzione di media nazionali.
L’associazione On the road di Martinsicuro, però, propone un approccio decisamente diverso alla problematica, meno finalizzato alla propaganda e più alla soluzione concreta di alcune problematiche. “Spiace dover leggere che la giunta regionale e gli amministratori locali presentino il taglio di rovi ed erbacce lungo gli argini del Tronto come un modo per facilitare la caccia alla prostituta in caso di controlli delle forze dell’ordine”, afferma il presidente dell’associazione Vincenzo Castelli. “Apprezziamo la precisazione fatta dal sindaco di Controguerra e riteniamo che le associazioni ambientaliste stiano doverosamente fornendo il loro punto di vista sull’intervento avviato. Ci piacerebbe, dopo anni di lavoro sul campo, trovare gli spazi per poter avanzare le nostre proposte su come affrontare seriamente il tema della prostituzione”. Da tempo, infatti, On the Road ha proposto ai vari attori (amministratori civici, magistratura e rappresentanti delle forze dell’ordine e cittadini), di attivare un tavolo di confronto, per valutare e attivare azioni che tengano conto del fenomeno prostituzione. “ Gli interventi di riqualificazione urbana e ambientale” si legge ancora, “ possono contribuire a dare risposte ai cittadini che lamentano la presenza di prostitute in aree residenziali. Ciò che appare poco credibile, è che di prostituzione si possa continuare a parlare soltanto in termini di tutela dell’ordine pubblico e soprattutto che si giustifichino su questa base interventi, come quello della ripulitura degli argini del Tronto, che andrebbero comunque effettuati nel rispetto delle diverse competenze. Chi si prostituisce è prima di tutto una persona, spesso vittima della tratta di esseri umani o comunque, molto spesso, gravemente sfruttata da organizzazioni criminali”. Lo scorso anno l’associazione che opera contro la tratta degli esseri umani, ha coordinato una ricerca nazionale, nella quale è emerso che le ordinanze anti-prostituzione, si sono rivelate poco efficaci per scoraggiare la presenza di lucciole in strada. In poche parole, ordinanze che accanendosi nei confronti delle prostitute, e non nei confronti delle organizzazioni criminali, hanno avuto il solo effetto di spostare il problema dalle strade verso gli appartamenti. “Il risultato di ordinanze e interventi “creativi” è stato quello di portare il problema direttamente nei condomini”, prosegue Castelli,” e di rendere ancora più difficile l’incontro tra chi si prostituisce e gli operatori sociali di fatto impedendo ogni possibilità di fornire sostegno a chi vuole uscire dallo sfruttamento e dalla violenza. Il nostro Know-how è a disposizione di tutti coloro che vogliano discutere del fenomeno in modo serio e realistico”.