Roseto, Consiglio su project financing: per Abruzzo Civico, Pavone viola normativa

Roseto degli Abruzzi. Nel pomeriggio di oggi saranno portate in Consiglio Comunale urgente (siamo all’ultimo giorno utile, il 45° precedente la data fissata per le elezioni) le due proposte di delibere sul Project financing di Dimensione Solare (parcheggi sul lungomare, area stazione ferrovie, area lungomare sud, Arena 4 Palme) e di Omnia Servitia srl (pubblica illuminazione, impianti termici, impianti elettrici).
Il gruppo consigliare di Abruzzo Civico e il capogruppo Flaviano De
Vincentiis anticipano in una nota i contenuti del consiglio comunale convocato oggi:

“Tale convocazione, comunicata ai consiglieri 24 ore prima dell’assise, è ILLEGITTIMA e non permette di valutare adeguatamente i progetti che cambieranno la storia della città per i prossimi 30 anni. C’è un’evidente volontà dell’amministrazione comunale di voler vendere un’intera città ai privati prima del termine del proprio mandato, così da utilizzare tali atti a scopo puramente personale e elettorale.

Nel caso della Omnia Servitia Srl, in particolare, la proposta risulta presentata solo il 18 aprile. Basta pensare che l’eventuale differimento al giorno seguente della seduta consiliare (che la maggioranza dei consiglieri potrebbe stabilire in base allo statuto) comporterebbe l’impossibilità di esaminare le proposte”, continua il De Vincentiis secondo cui “Cosa ancora più importante è che tutti i rosetani devono sapere che le proposte di Project Financing possono essere esaminate ed approvate entro 6 mesi e, quindi, nei casi in esame entro ottobre 2016 se sussiste il pubblico interesse.

In sostanza l’amministrazione deve valutare funzionalità, fruibilità, accessibilità, rendimento, costo di gestione e
manutenzione, durata concessione, dopo aver verificato l’assenza di elementi ostativi alla realizzazione. Tale valutazione presuppone, quindi, un approfondimento, un’analisi attenta che, certo, non può essere fatta in 24 ore.

Dagli atti consegnati ai consiglieri, invece, non risulta alcuna relazione da parte del dirigente tecnico dell’ente da
cui poter desumere i criteri di valutazione seguiti per stabilire sia il pubblico interesse sia l’assenza di elementi ostativi. È evidente a tutti, pertanto, che allo stato attuale, gli atti, al di là dei contenuti assurdi ed improponibili per una città che vive di turismo, siano illegittimi e proposti in chiara violazione della normativa.

A questo punto sorgono spontanee una domanda e una riflessione : “come si può decidere il futuro di una città in 24 ore e solo per scopi che nulla hanno a che vedere con il bene comune?”

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