Fa chiarezza Daniele Laurenzi, vicesindaco con delega ai lavori pubblici al Comune di Nereto, sulla vicenda della variante urbanistica del campo sportivo “Romeo Menti”. A livello cittadino, e politico, la vicenda sta creando discussione ed interesse (appena ieri il comitato “Giù le mani dal Romeo Menti” ha annunciato l’avvio di una petizione per fronteggiare gli effetti della variante urbanistica), e il ragionamento di Laurenzi, che spiega tecnicamente cosa era previsto prima e cosa si vorrebbe fare ora, parte da un assunto. “Lo scenario delineato si può sintetizzare nell’impegno a rilanciare l’immagine di un paese a misura d’uomo” scrive Laurenzi in una nota, “ attraverso iniziative e attività progettuali capaci di qualificarne l’identità. Nello specifico migliorare questa scheda significa garantire il minore impatto possibile sul territorio e sull’ambiente, scegliendo un più basso indice di edificabilità a favore di più spazio da dedicare alle aree verdi e parcheggi, mirando ad una edilizia di qualità che porti nuclei familiari in centro e non solo esclusivamente in periferia. Tutto questo nel massimo e assoluto rispetto della volontà popolare, dei comitati, delle opposizioni e sopratutto della legalità, che qualcuno richiama, non conoscendone appieno il significato”. In effetti, sulla contestata scheda che prevede la riqualificazione del vecchio campo sportivo, l’attuale amministrazione civica tiene a ricordare alcuni passaggi pregressi (ereditati dal passato), anche su operazioni compiute in altre zone del territorio. “Abbiamo ridotto fortemente l’indice di utilizzazione fondiaria”, chiosa il vicesindaco, “ con la possibilità di edificare solamente 5276 metri quadrati, pari al 70% dell’area complessiva di quasi 8200. La vecchia scheda prevedeva la possibilità di edificare per intero la superficie. Sempre la vecchia scheda prevedeva un’ampia quota di verde, la nostra una percentuale minima del 30%, ciò significa che potrà essere anche maggiore del 30%, e comunque i numeri sono sempre meglio degli avverbi, ricordiamo l’avverbio “prevalente” riferito alla residenza sull’ormai famoso caso Eurospin, legato all’amministrazione di centrosinistra: di residenza non c’è traccia, l’unica cosa realizzata è stata un prefabbricato che non si accosta con l’attiguo cimitero”. Le modifiche varate per la specifica variante urbanistica, negli intendimenti dell’amministrazione guidata dal sindaco Minora, sono finalizzate a coniugare prima gli interessi delle collettività (è stata eliminato l’intervento diretto, visto che non ci sono fondi necessari), e poi di quelli pubblici, come la realizzazione di parcheggi, verde pubblico, spazio ricreativi per l’attigua scuola media e gli spazi dedicati alla pratica sportiva (nuovo campo e riqualificazione dello stadio comunale). “ Per fare tutto questo occorrono risorse”, si legge ancora, “ e non sogni o strumentalizzazioni. L’opposizione, e in particolare il Pd, ha parlato di preservare un elemento di forte identità, di sconvolgimento culturale, invitando i cittadini alla mobilitazione. Chi oggi si erge a paladino, però, non dovrebbe dimenticare che una certa parte politica ha cancellato la nostra comune identità: parco della rimembranza, polmone verde del paese, soppresso per realizzare proprio il campo sportivo Menti oggetto della scheda; insieme all’ospedale perduto, alla soppressione del giardino antistante la storica scuola elementare per far spazio a loculi di cemento per vetrine commerciali, il restyling di piazza Cavour che di fatto non ne ha preservato la memoria storica, o la necrosi viaria che viviamo in centro storico a seguito dell’occlusione tra piazza Goldoni e l’anfiteatro. I cittadini devono sapere che coloro che oggi hanno un ruolo di vigilanza, e che sospettano che sia favorito “questo o quel portatore di interessi” hanno fortemente voluto, creato e previsto questo strumento urbanistico”.