Il consigliere ricorda, infatti, di aver sollecitato la Provincia sulla crisi economica nel teramano, ma non di averle attribuito la paternità della crisi, le cui responsabilità sono ovviamente molteplici ed anche congiunturali.
Difficoltà che, secondo l’opinione di Ruffini, vanno affrontate confrontandosi con le forze sociali per trovare possibili soluzioni affinchè la Regione Abruzzo ed in particolare la provincia di Teramo tornino ad offrire lavoro, occupazione e stabilità ai lavoratori ed un futuro ai nostri giovani. “Finora questo ruolo, come denunciato anche dalle forze sociali e datoriali provinciali, la provincia di Teramo non l’ha svolto” tuona il consigliere. “In Consiglio regionale ho portato le istanze del teramano con onestà, informando sia le istituzioni che i cittadini di quello che sta accadendo. Per il momento ho trovato la disponibilità del vice-presidente Castiglione che si è detto favorevole ad affrontare alcune questioni. Non ho problemi nell’affermare che se fosse necessario voterei anche con la maggioranza per il bene della mia provincia. La mia politica è completamente al servizio dei cittadini e non dei tavoli di cui parla Catarra. Sulla mia identità politica”, aggiunge poi Ruffini, “dico al presidente della Provincia che sono altri i problemi di cui dovrebbe occuparsi. Ai cittadini senza lavoro queste cose non interessano. E di certo il mio richiamo fatto al Pd a stare di più sul territorio non voleva assolutamente significare la volontà di guadagnare nuove poltrone. E’ ormai noto a tutti che la mia esperienza politica si concluderà con il mandato in Regione e che non ho intenzione di ricandidarmi a guidare nessun ente. E’ al contrario una preoccupazione di Catarra, che verrà certamente ricandidato alla guida della Provincia, e dovrà quindi essere lui a preoccuparsi di conquistare il consenso dei cittadini”.