Non sono tardate ad arrivare le reazioni delle forze di opposizione al Comune di Teramo, dopo che in mattinata l’assessore Giorgio Di Giovangiacomo ha rassegnato le dimissioni annunciando in qualche modo l’uscita dalla maggioranza del suo gruppo. Maurizio Angelotti, del Pd teramano invita il sindaco Maurizio Brucchi a rassegnare le dimissioni, visto che la sua maggioranza si è assottigliata sempre più.
CAMPANA TORNA SUI SUOI PASSI. “Alla luce degli eventi delle ultime ore, ritengo che sia per me necessario rivedere la mia posizione – interviene Guido Campana, uscito da Al Centro per Teramo poche settimane fa – Avevo espresso critiche nei confronti della lista civica perché mi sembrava che avesse perso lo spirito che l’aveva originata e che non volesse prendere le distanze da alcuni atteggiamenti non più condivisibili di questa amministrazione.
Evidentemente mi sbagliavo, alla luce delle scelte che la lista ha adottato.
Rivedo in queste scelte quello spunto dialettico e i segni di quell’impegno che sono sempre stati alla base del mio e nostro agire per il bene di Teramo.
Condividendo quindi anche l’uscita dalla maggioranza, bisogna avere un senso di responsabilità nei confronti della nostra Città ritorno sui miei passi e chiedo al capogruppo Puglia Angelo di voler accettare il mio ritorno nel gruppo Al Centro per Teramo”.
SINISTRA ITALIANA. “A gennaio di quest’anno sull’infinita crisi di maggioranza, che vede in queste ore andare in scena le battute finali, scrivevamo che Teramo non poteva permettersi questo teatrino e che non si costruisce alcuna alternativa per la città con gli ex-delfini di Brucchi. In quattro mesi dobbiamo registrare che nessuna risposta politica è stata messa in campo per definire un progetto politico credibile e di rottura con gli errori del passato. Cos’è infatti se non un brutto sequel della candidatura di Paolo Albi l’ipotesi circolata e non smentita di un coinvolgimento di Dodo Di Sabatino nel centrosinistra ? Cos’è se non un pessimo segnale che la crisi venga ufficializzata dal gruppo legato a Di Dalmazio che alcuni vedono, da mesi, come prossimo ad un passaggio armi e bagagli nell’entourage dalfonsiano? Lo scrivevamo quattro mesi fa, l’abbiamo detto con forza all’assemblea pubblica organizzata a Febbraio con Arturo Scotto al circolo Arci l’Officina e lo ribadiamo oggi: il progetto politico di Sinistra Italiana è incompatibile con la solita, vecchia e stra-sconfitta idea di costruire coalizioni elettorali a pochi mesi dal voto con spezzoni del centrodestra, liste finto-civiche e candidature debolissime nell’elettorato di centro-sinistra. Al Partito democratico torniamo a chiedere : alternativa di città o Partito della Nazione in salsa teramana ? Noi lavoriamo e continueremo a lavorare per l’alternativa di città in radicale discontinuità”.