Queste le parole del sindaco Francesco Mastromauro in relazione alla riunione di Giunta tenutasi nel pomeriggio di ieri nella sede dell’Ente Porto. Nel corso della riunione, si è focalizzata l’attenzione in primo luogo sugli interventi per la messa in sicurezza del porto con la realizzazione di un molo convergente costituito da una massicciata di 450 metri circa sul molo nord. “Un’opera fondamentale – dichiara il presidente dell’Ente Porto Paolo Vasanella – per contrastare le mareggiate di nord-est garantendo così la necessaria protezione allo specchio acqueo interno. I lavori, che vedono il Provveditorato alle Opere pubbliche come stazione appaltante così come stabilito dalle disposizioni nel frattempo intervenute, prenderanno avvio tra un mese, ad aprile quindi, facendo seguito all’aggiudicazione provvisoria del dicembre 2015 ed alla previa verifica, affidata all’ARTA, della batimetria, che ha evidenziato la buona profondità dei fondali interni allo specchio acqueo. Ciò permetterebbe lo spostamento sul molo laudadio dei cinque pescherecci oggi ormeggiati sulla banchina di riva che è in concessione all’ente porto ”.
Altro aspetto affrontato, quello della migliore fruibilità della banchina di riva. Al riguardo il sindaco si è impegnato a convocare una nuova riunione con l’assessore regionale Dino Pepe. “La presenza dell’assessore Pepe sarà infatti necessaria – dichiara Mastromauro – giacché la convenzione con la Regione è scaduta”. Ma anche i comandanti del locale Ufficio Circondariale marittimo, Clarissa Torturo, e della compagnia della Guardia di Finanza, Marco Toppetti, verranno invitati a presenziare alla prossima riunione per affrontare insieme aspetti nodali quali il controllo del pescato, che dovrà transitare nella struttura mercatale, e la repressione delle condotte illecite”.
Sulla questione della pulizia e della gestione del porto interviene l’assessore all’Ambiente Fabio Ruffini. “Va subito detto che la questione non è affatto semplice. Intanto pulizia e gestione sono cose diverse. Per quanto concerne la pulizia stiamo pensando di traferire le relative competenze all’Ente Porto, essendo l’organismo che, come si suol dire, ha il polso della situazione operando nell’area. E’ però necessario che la Regione Abruzzo aumenti le somme, giacché quella attualmente a disposizione sono davvero insufficienti. All’Ente Porto competerà anche la manutenzione sugli impianti e sul sistema di illuminazione presenti nell’area. Pure in questo caso – dice ancora Ruffini – occorrerà un confronto con la Regione giacché la relativa convenzione scadrà a giugno, e quindi ci stiamo già muovendo secondo questa prospettiva. Quanto alla gestione dei rifiuti, stiamo valutando se realizzare una specifica Isola ecologica o se ricorrere al sistema di raccolta barca a barca. Certamente il principio che abbiamo di mira è quello che chi sporca deve pagare. Se il principio è chiaro, tuttavia più tortuoso è il percorso per metterlo in pratica. Il piano di raccolta dei rifiuti in ambito portuale – prosegue l’assessore all’Ambiente – non viene infatti predisposto dal Comune o dall’Ente porto bensì dall’Ufficio circondariale marittimo che lo invia per l’approvazione alla Regione. Al Comune invece la legge affida l’emanazione del bando per l’individuazione del Gestore unico. Insomma, come è intuibile c’è un intreccio di competenze di enti e soggetti diversi. E per raggiungere allora lo scopo la strada non può essere altra che quella di sedersi intorno ad un tavolo e trovare un accordo. Il migliore possibile per risolvere la situazione. Certamente il Comune di Giulianova sin dal 1993 si è fatto carico delle questioni, sopperendo alle carenze della Regione. Ma questo non è giusto né è più possibile”.
“Mi rendo conto che all’esterno difficilmente può essere percepita la complessità nella gestione dell’area portuale. Per questo – conclude il sindaco – è necessario incontrarsi, confrontarsi e trovare soluzioni condivise tra tutti gli attori istituzionali: Comune, Ente Porto, Regione, Ufficio circondariale marittimo e Guardia di Finanza. La Giunta di ieri non è stata la prima ma non sarà l’unica perché ne seguiranno altre e, appunto, con tutti i soggetti istituzionali che come noi vogliono risolvere i problemi”.