Il Presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso prende posizione e condivide “la preoccupazione e lo sconcerto che sta suscitando l’eventualità di cui si parla con insistenza in merito all’acquisizione della Banca di Credito Cooperativo di Teramo da parte della BCC di Roma. La provincia di Teramo ha già perso la Cassa di Risparmio, acquisita dalla Banca Popolare di Bari, e ha visto e continua a vedere la spoliazione dal proprio tessuto urbano di imprese e istituzioni che ne facevano la provincia più ricca d’Abruzzo”.
Per D’Alfonso bisogna salvaguardare l’autonomia della BCC di Teramo significa salvaguardare la “teramanità” del territorio, ossia mantenere in vita un soggetto economico che da sempre ha tutelato gli interessi e le aspettative dei piccoli risparmiatori e dei piccoli e medi imprenditori che sono la vita stessa, attiva e propulsiva della città di Teramo e della sua provincia”.
“La tutela dell’autonomia di questa Banca di Credito Cooperativo è di fondamentale importanza per il mantenimento della “coesione” tra le nove BCC abruzzesi – prosegue – indispensabile per assicurare alle banche in questione quell’azione di sollecito riscontro alle necessità dell’economia locale che solo il credito cooperativo è in grado di sostenere. Oggi questa è l’ultima possibilità rimasta per avere in Abruzzo un sistema di banche il cui centro decisionale non sia collocato altrove, lontano dai bisogni del territorio. Per questo chiediamo al sistema nazionale del credito cooperativo e alla sua Federazione di avere attenzione e premura verso l’Abruzzo, di mettere in campo iniziative di sostegno solidaristico come avvenuto in altre regioni, iniziative che non sfocino nella perdita di autonomia del credito cooperativo abruzzese. Ciò anche in considerazione dell’opera di risanamento avviata dall’attuale governance che non può passare inosservata e merita una valutazione attenta e doverosa”.