Nereto, sospensione lavori Menti: esposto a Corte Conti e Anti corruzione

Nereto. Un doppio esposto uno alla Procura della Corte dei Conti, l’altro all’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici e all’autorità anticorruzione per sollevare il caso della sospensione dei lavori di realizzazione dell’Auditorium, Museo della radio e del parco pubblico per disabili nell’area dell’ex stadio Romeo Menti a Nereto.

 

 

 

 

 

Ad anticipare l’invio di un dettagliato esposto è Daniele Laurenzi, capogruppo de La Fonte-Uniti per Nereto, nel contesto di una vicenda, quella legata alla riqualificazione del vecchio campo sportivo.

 

” Nell’attesa di poter leggere finalmente il contenuto del parere legale richiesto dall’attuale amministrazione comunale”, scrive Laurenzi, ” richiesta di parere deliberata della giunta con la sola copertura finanziaria e non con la dovuta regolarità contabile, in quanto tale incarico risulta temporalmente tardivo e dunque inutile, visto che il Comune ha nel frattempo erogato delle some di denaro alla ditta, pagando un parziale stato di avanzamento dei lavori di scavo e fondazione effettuati”.

 

Laurenzi, attraverso l’esposto, chiede di verificare attentamente l’operato di chi ha disposto il blocco, che perdura in maniera illegittima dal giugno 2014, ” a danno prosegue Laurenzi, dei cittadini e del decoro del centro storico di Nereto. Un milione e 151ila euro congelati, con il rischio di perderli e portare il fardello di una grande opera incompiuta e di aggravare il costo complessivo della nuova struttura”.

 

L’esponente della minoranza e in passato vicesindaco, sulla vicenda del Romeo Menti, fa anche delle valutazioni di natura politica.

 

” La vicenda sfiora il ridicolo”, dice ancora. ” Dove l’opposizione di allora, maggioranza di oggi, ha strumentalizzato in tutti i modi la riqualificazione urbana intrapresa quando ero assessore ai lavori pubblici. Il centrosinistra ha fatto credere ai cittadini delle cose non vere. Fino alla irresponsabile delibera di sospensione dei lavori che non è servita a nulla, se non a perdere altro tempo e giustificare le bugie di campagna elettorale. Anni persi” incalza Laurenzi, ” senza neanche produrre nessuna modifica progettuale, più volt patentata in risposta alle nostre interrogazioni”.

 

Per Laurenzi, l’invidio dell’esposto si rende necessario per declinare ogni tipo di responsabilità, penale e civile amministrativa ed erariale per la passata amministrazione, che poi nel concreto aveva approvato i progetti e individuato le forme di finanziamento. Vicenda, questa, che sarà comunicata anche alla Fondazione Tercas, che stanzio per l’intervento di riqualificazione con 800mila euro.

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