Stando, dunque, a quanto dichiarato dal segretario comunale, i cittadini teramani con i contratti collar swap nel 2009 avrebbero perso 122mila euro, mentre nel 2010 perderanno circa 400mila euro. Lo scioglimento di questi contratti sembra essere molto oneroso. “Nel 2009” continua Di Giovanni, “i teramani avrebbero dovuto rimettere di tasca propria circa 540.000 euro, invece, per il 2010, se l’amministrazione Brucchi ritenesse opportuno abbandonare questi Collar Swap, ci rimetterebbe 1.200.000 euro. I numeri appena esplicitati rendono l’idea di come questi prodotti finanziari possano dare origine in breve tempo a variazioni negative, ad un buco nel bilancio o nella peggiore delle ipotesi ad un fallimento del Comune di Teramo come nel caso della Città di Taranto”.
Pertanto, l’IdV chiede se i vari balzelli (leggasi passi carrabili, Ici, ecc.) istituiti o aumentati dalla giunta Brucchi servano anche a coprire questi contratti. “Perché dovrebbero pagare i cittadini le scelte sbagliate di questa amministrazione?” si chiede Di Giovanni. “Il problema dei derivati va ad aggravare una situazione già critica, infatti la giunta Brucchi è in disavanzo “teorico” sulla spesa corrente. Nel bilancio di previsione 2010 si è coperta la spesa corrente mediante l’utilizzo di entrate straordinarie per la consistente cifra di 1.317.000 euro. Nel 2011 si porrà il problema di come coprire una spesa fissa a fronte di entrate non certe. La circostanza è stata rilevata a chiare lettere dai Revisori del Comune. L’Italia dei Valori torna a chiedere per l’ennesima volta trasparenza al sindaco Brucchi, rendendo noti i debiti effettivi che i cittadini teramani devono alla “Finanza Creativa” del governo di centrodestra”.