Una vicenda definita un gran “pasticcio” da parte del Movimento Civico Atri non si tocca, precisando “Il gestore lamenta i mancati pagamenti non riuscendo a comprendere a chi realmente indirizzi le sue richieste… al Comune al quale ha fatto un decreto ingiuntivo? O alle società sportive alle quali attualmente fattura? Chiede soldi a tutti forse non sapendo a chi chiederli Il Comune certamente non deve pagare per l’utilizzo degli impianti del centro turistico, anzi deve ricevere per contratto sia il canone di concessione (sempre che sia stato pagato in questi due anni) sia il rimborso delle spese relative alle utenze che fino al termine del 2015 (e non sappiamo ancora se vengono pagate tuttora dal Comune) sono state sostenute indebitamente dal Comune nonostante le varie diffide inviate al gestore di effettuare le volture così come richiesto nella convenzione. Perché il gestore non ha effettuato le volture oppure perché il comune non si è attivato all’indomani della sottoscrizione della convenzione ad effettuarle? Si prospetta un danno erariale di molte decine di migliaia di euro perché ad oggi il Comune ha pagato utenze che dovevano essere pagate dal gestore privato”.
Per il Movimento “affidando il complesso sportivo ad un privato che quest’ultimo avesse capacità imprenditoriali idonee a rilanciare i complessi sportivi grazie ad attività autonome e grazie al reperimento di sponsor. Nulla di tutto ciò è accaduto! Le società sportive devono sapere che dal bilancio 2014 della società che gestisce il Centro emergono credito per oltre 140mila euro che per la maggior parte sono esigibili nei confronti delle associazioni sportive locali. A questi vanno aggiunti verosimilmente altrettanti per l’anno 2015 e per il corrente anno giungendo ad una somma debitoria di circa 300mila euro. Perche le associazioni sportive continuano ad andare al C.T.I? Ve lo diciamo noi il perché: il Comune di Atri in questi anni non ha curato assolutamente gli impianti sportivi pubblici e si è ridotto a non avere alcuna palestra pubblica, agibile, ad eccezione del PalaPompea, affidato ad un privata e nel quale ci risulta che ci piova pure all’interno”.
Atri non si tocca vuole conoscere se il gestore del centro ha pagato il canone di concessione, ha rimborsato le spese delle utenze al Comune, se ha rispettato il cronopogramma delle opera da realizzare e se nel Centro lavora qualcuno (“visto che in bilancio alla voce personale risulta la somma spesa pari a zero”): “Si gestisce da solo questo centro turistico, o ci faccia sapere come è gestito visto che gli impianti sono di proprietà pubblica e non realizzati dal privato a proprie spese! Ma l’assessore allo sport da due anni cosa ha fatto per risolvere questa situazione da lui creata perché la privatizzazione del C.T.I., dopo l’esperienza negativa degli anni precedenti, è stata da lui nuovamente voluta visto che ha voluto rilevare durante la scorsa legislatura il C.T.I. dal precedente gestore con un esborso per la casse comunali (soldi pubblici provenienti dalle tasche dei cittadini) di circa 100.000 euro. Cosa si dovrebbe fare ora? Il Comune dovrebbe pagare centinaia di migliaia di euro per rimediare ad un’operazione cervellotica e fallimentare dalla nostra giunta che non ha avuto altro effetto che mettere in ginocchio lo sport cittadino. Tutto ciò è inaccettabile!”
In attesa delle risposte ai tanti dubbi il Movimento chiede chiarezza e un rilancio per lo sport atriano, ricordando che “nel 2011 il Comune di Atri presentò il proprio dossier per la candidatura a Comune europeo dello sport per l’anno 2012. Un dossier che letto a 4 anni e mezzo di distanza fa riflettere molto. Fa riflettere la dichiarazione testuale del Sindaco Astolfi: ‘Lo sport e la vocazione sportiva cittadina rappresentano un punto di forza da sostenere ed incoraggiare, in questa direzione abbiamo operato delle scelte importanti, come la recente riacquisizione del Centro turistico integrato. Su tale struttura stanno convogliando una serie di iniziative e di investimenti per valorizzarne le enormi potenzialità e renderla punto di riferimento, non solo per la collettività, ma al servizio di tutto il comprensorio, all’interno di una pianificazione strategica del territorio avviata nel 2008′. Fa riflettere la dichiarazione testuale dell’assessore allo sport Italiani:’Il fiore all’occhiello del nostro comprensorio è oggi rappresentato dal Centro Turistico Integrato, uno spazio dalle innumerevoli potenzialità, che con grande sforzo vorremo diventasse, anche grazie al sostegno e alle opportunità definite dall’ ACES, una splendida Città dello Sport’. Fa sorridere il fatto che nel dossier compaia il nome del dott. Vincenzo Ruggieri in qualità di persona da contattare per domande concernenti i requisiti indicati nella domanda di candidatura di Atri a Comune europeo dello sport e come persona addetta alla supervisione organizzativa, al coordinamento ed ai contenuti del dossier con indicazione di un numero telefonico del Comune di Atri che ci fa presumere che questa persona operasse verosimilmente all’epoca all’interno del settore sport del Comune. Un anno dopo quella candidatura il progetto di valorizzazione e rilancio del Centro Turistico Integrato così tanto decantato nel dossier si tradusse in una nuova privatizzazione del complesso sportivo a favore della società che si è aggiudicata la gestione in seguito a bando pubblico. La società che si è aggiudicata la gestione, l’unica ad aver partecipato alla gara indetta dal comune con il bando considerando che l’altra società che partecipò (A.M. Consorzio Sociale…sì proprio quella che gestisce la raccolta rifiuti del Comune) fu estromessa per mancanza di documentazione, si chiama CENTRO TURISTICO INTEGRATO DEGLI ACQUAVIVA S.C.A.R.L. ed è partecipata da due società: la ditta Alba Restauri s.r.l. e la I.D.F. SPORT Management & Consulting s.r.l. Come legale rappresentante della I.D.F. Sport Management & Consulting risulterebbe un certo Ruggieri Vincenzo. Sarà la stessa persona che compariva nel dossier della candidatura del Comune di Atri a comune europeo dello sport e che verosimilmente operava all’interno del settore sport del comune nel 2011 visto che il numero telefonico fisso indicato per contattarlo era del Comune? Eppure quel dossier puntava molto sulle potenzialità del C.T.I., un C.T.I. che era nelle mani del comune però in quei tempi…oggi chissà quale sarà il suo destino? Facciamoci una risata, anzi ci sta iniziando a venire il voltastomaco!”