Giulianova. “La fine della struttura, senza la riconversione, è stata solo rimandata”.
La denuncia arriva dagli operatori della Piccola Opera Charitas di Giulianova sul gruppo facebook Sei Giuliese se…… Con un messaggio inviato all’amministratore del gruppo, Fabio Raschiatore, gli operatori della P.O.C rendono noto a tutti che “2 milioni di euro non sono sufficienti, ma per salvare la struttura di padre Serafino, bisogna procedere alla riconversione, come ha tenuto a puntualizzare anche il Sindaco di Giulianova Francesco Mastromauro. 2 milioni di euro sono solo un punto di partenza. Per garantire il futuro di questa struttura, bisogna mettere mano a gli altri due pezzi del percorso già individuati e su cui il governatore si è impegnato. Ovvero: La rimodulazione dei servizi, che permette alla struttura di lavorare e l’accreditamento della struttura di Villa Volpe, destinata ad ospitare le persone non autosufficienti che non hanno più i genitori. Questa struttura (quella di villa volpe) è pronta da 10 anni ed è stata poi autorizzata all’esercizio il 05/01/2012 ma è comunque ferma perché non riceve l’accreditamento da parte della regione”.
Secondo gli operatori “nelle casse della tesoreria regionale ci sono altri 2 milioni, fondi della compartecipazione dei comuni, che devono essere sbloccati e dati alla P.O.C e servono per coprire i costi che la struttura ha dovuto anticipare fino ad oggi.
Se la Regione procedesse alla riconversione della struttura e all’accreditamento anche della struttura di Villa Volpe, si creerebbero altri 40 posti di lavoro, infatti la settimana scorsa sono stati sottoscritti 58 contratti di solidarietà validi solo fino al 31 dicembre 2016. Con la riconversione invece a tutto il personale sarebbe garantito il lavoro a tempo indeterminato
Con quanto è stato fatto fino ad oggi, in realtà la fine della p.o.c è stata solo rimandata, se vogliamo essere ottimisti, a fine anno”.