Teramo. In un momento di crisi economica per tutta l’Italia, è inopportuno che l’amministrazione comunale di Teramo abbia aumentato in maniera esponenziale le tasse dei cittadini. A sostenerlo è Marco Di Giovanni, segretario comunale dell’Italia dei Valori, che nella nota fa riferimento agli aumenti della Tia, dell’Ici, della Cosap ed, infine, al “balzello” sui Passi Carrabili.
“Per quest’ultima tassa” spiega “l’IdV ritiene doveroso informare i teramani che la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 16733/2007, ha ribadito che non sono soggetti a tassa o tariffa i cosiddetti passi a raso”.
I Giudici, infatti, hanno stabilito che il passo a raso, cioè senza taglio di marciapiede, listoni delimitativi o altre opere, “non determina un’occupazione visibile del suolo pubblico”, dato che “manca qualsiasi opera o manufatto realizzato su suolo pubblico” e che “non presenta interruzioni sul marciapiede o modifiche del piano stradale che permettano, al proprietario dell’accesso, una posizione ed un uso diverso del marciapiede da quello di cui può fruire tutta la collettività”.
Per questo, Di Giovanni invita il sindaco Maurizio Brucchi “a prendere spunto da altri comuni, non applicando la tassazione sui passi a raso, informando meglio i cittadini e chiedendo scusa agli stessi per la mancata e cattiva informazione. Brucchi si è dimostrato ancora una volta un buon esattore delle tasse ed un cattivo amministratore della cosa pubblica. La smettano di far pagare la propria incapacità amministrativa ai teramani”.