Teramo. Niente di fatto tra Luciano Campitelli e Maurizio Brucchi sul nuovo stadio comunale di Teramo. Il presidente del Teramo Calcio ha, infatti, incontrato questa mattina il sindaco di Teramo per cercare una soluzione alle esigenze della squadra biancorossa. Esigenze rese difficili dalle cifre che sarebbero state richieste per l’utilizzo della nuova struttura di Sant’Atto.
Il primo cittadino ha dichiarato l’assoluta intenzione di far allenare gli atleti teramani in quello che ha definito “lo stadio della città” e, pertanto, ha promesso impegno per la ricerca di una soluzione che appiani le divergenze. Ma a quale prezzo la Teramo Calcio potrà utilizzare la struttura? Il sindaco non si sbottona in merito e, dunque, non conferma né smentisce le voci di corridoio che vorrebbero Campitelli estremamente preoccupato per cifre da capogiro che sfiorano i 200mila euro.
Sembra che il presidente biancorosso abbia risposto dichiarandosi pronto a far allenare la propria squadra anche a Morro d’Oro se necessario, non potendo assolutamente usufruire della vecchia struttura.
Insomma, situazione d’empasse per il calcio teramano che, se da un lato non può permettersi l’accesso al nuovo stadio, dall’altro deve piegarsi alle evoluzioni di un project financing che impedirà anche alle giovanili l’utilizzo di una struttura utile e vicina alle famiglie del centro. Al suo posto, come noto, un nuovo teatro, che cancellerà il vecchio stadio comunale.
Intanto, la città rimane in attesa del regolamento comunale necessario per dare una risposta alle 5mila firme che chiedono il referendum sulla questione e che continua a provocare reazioni nella politica teramana. È di oggi la nota del segraterio comunale di Teramo dell’IdV, Marco Di Giovanni, che ha dichiarato di ritenere “indecoroso e offensivo dell’intelligenza di tutti i teramani che Maurizio Brucchi non si sia adoperato affinché si potesse espletare il tanto sospirato referendum, utile strumento di democrazia e quindi di libertà. Di contro Maurizio Brucchi sulla scia del prefetto della Giudea, Ponzio Pilato, ha preferito lavarsi le mani nascondendosi dietro la burocrazia e perdendo l’occasione di essere un vero sindaco. Auspico che Brucchi, così come ha velocizzato il bando di gara sul project financing, allo stesso tempo approvi con celerità il Regolamento, salvi le 5mila firme raccolte per il referendum e, nel contempo, nomini la commissione così come disciplinata nello Statuto comunale”.