L’associazione, regolarmente registrata, e che si è dotata di un sito web dove sono spiegate ragioni e obiettivi del progetto (www.vibratapicena.it), questa mattina ha illustrato i suoi propositi, che poi sono quelli di mettere in pratica una serie di iniziative (tra le quali quella referendaria) per spianare la strada ad una vera e propria secessione dalla Provincia di Teramo per poi legarsi a quella di Ascoli (dall’Abruzzo alle Marche). “La Val Vibrata è storicamente di matrice Picena, sotto tutti gli aspetti: etnico, linguistico, geografico, sociale, culturale, economico – hanno spiegato Giancarlo Viscioni e Sandro Maretti presidente e portavoce dell’associazione”. Attraverso la proposta referendaria – un percorso lungo e macchinoso ma già positivamente sperimentato con successo da diverse realtà italiane, l’ultima quella dei comuni dell’Alta Val Marecchia che dalla provincia di Pesaro sono passati alla provincia di Rimini – l’associazione spera di giungere all’annessione con le Marche dopo il tentativo, fallito, del 1987. La Val Vibrata,
I soci fondatori di Vibrata Picena. Giancarlo Viscioni (presidente), Sandro Maretti (vice-presidente e portavoce), Giuseppe Lelii (segretario), Giorgio Garzanelli (consigliere), Walter Lattanzi (consigliere), Serafino Masi (consigliere), Paolo Triozzi (consigliere), Adolfo Lattanzi (socio ordinario).