Giulianova, Di Carlo lancia la sfida: “chi mi attacca esca allo scoperto”. E intanto critica il senatore Tancredi

mim_di_carlo2Giulianova. “Da questo momento in poi non risponderò più alle provocazioni di ignoti. Invito costoro che si nascondono dietro un nome di fantasia ad uscire allo scoperto. Anzi, li invito nel mio locale, offro un aperitivo e darò tutte le risposte che vorranno. Ma devono presentarsi, voglio vedere chi sono”.

Mimì Di Carlo ancora una volta tuona contro chi commenta in forma anonima i suoi interventi a proposito delle questioni che riguardano la città e i battibecchi con il leader de Il Cittadino Governante Franco Arboretti. C’è chi ha detto che i giuliesi hanno fatto bene a non volerlo come sindaco, chi ha criticato i suoi interventi in qualità di imprenditore. Di Carlo però lancia a questo punto una sfida: invita queste persone a farsi avanti, a presentarsi nel suo locale, in albergo o nello chalet al mare. E’ pronto a stringere loro la mano, ad offrire un aperitivo ma li vuole vedere in faccia. E se necessario dare tutte le spiegazioni possibili.

“Ma devono venire da me”, ammette Di Carlo, “io non so chi si nasconde dietro questi nomi di fantasia. Potrebbero essere drogati, delinquenti, persone le cui mogli potrebbero aver fatto un brutto scherzo. Insomma, dietro questi nomi di fantasia potrebbero celarsi personaggi loschi. Se invece sono persone per bene, ma che hanno qualcosa da ridire, che lo facessero mettendoci la faccia. Io sono qui ad aspettarli”.

Intanto, Mimì Di Carlo ha criticato il senatore Paolo Tancredi del Pdl finito nei giorni scorsi su tutti i quotidiani nazionali per aver firmato l’emendamento che prevedeva un condono edilizio per fabbricati esistenti all’interno di aree protette. Tancredi si era giustificato dicendo di non aver letto quell’emendamento, di aver firmato ad occhi chiusi e in buona fede. Ha poi sottolineato il suo totale rispetto per l’ambiente. Ma per Di Carlo si è trattato di un’uscita infelice. “Se voleva finire sulle cronache nazionali”, ha detto, “ha scelto il modo peggiore. Ma del resto, non è stato eletto dal popolo. E’ senatore per grazia ricevuta, per essere stato inserito in una lista e basta”.

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