Teramo. Era stato lo slogan “condivisibile” della campagna elettorale del centro destra: ristrutturare la pianta organica della Provincia e diminuire i settori dell’Ente. Ad un anno dall’insediamento la giunta Catarra, dopo il pensionamento del Direttore Generale, figura che costava all’Ente diverse migliaia di euro, ha solo ratificato ulteriori pensionamenti di dirigenti (Antonelli dell’Urbanistica lo scorso aprile e, a seguire, Di Giovannantonio – Edilizia, ad agosto; Di Sanza – Ambiente, a settembre e Valente – Viabilità, nei primi mesi del 2011) creando, nel contempo, figure apicali alle quali, del dirigente, manca solo la qualifica mentre gli stipendi si avvicinano molto.
L’ultimo caso è quello della dottoressa Carletti, già comandante della Polizia Provinciale che, a seguito di regolare concorso, era stata promossa dirigente del XI Settore. Notizie dell’ultima ora sembrano confermare il ritorno della Carletti al vertice della Polizia Provinciale ed un suo probabile trasferimento nella Polizia di Stato (corpo dal quale la Carletti proviene). Al suo posto, sorpresa, subentrerà un funzionario dello stesso settore, nominato Dirigente ad interim, in attesa di un, poco probabile, concorso. La stessa cosa non era stata fatta per il settore urbanistica dove, al pensionamento di Antonelli, il settore era stato affidato non ad un funzionario dello stesso servizio ma al dirigente dell’Edilizia, Di Giovannantonio, che, però, tra un mese sarà collocato a riposo per raggiunti limiti di anzianità.
Resta, quindi, il nodo dei settori tecnici, che a breve si troveranno senza dirigenti, e il ventilato accorpamento di tali settori (si parla di unire Urbanistica con Ambiente e Edilizia con Viabilità) porterebbe alla paradossale situazione di una Provincia, organismo prettamente tecnico, con due settori operativi contro una decina di settori amministrativi.
Situazione, eredità della precedente giunta, che già aveva fortemente depotenziato i settori tecnici, porterà ad avere una provincia con più strutture di supporto di quelle “operative”. Un po’ come avere un auto con la carrozzeria e gli interni della Ferrari con il motore della vecchia 500 all’interno: come dire “tutto fumo e niente arrosto”.
Tra l’altro i settori tecnici della Provincia, attualmente, contano più amministrativi che tecnici. C’è poi l’incredibile caso dei cantonieri che, per inquadramento giuridico ed economico, superano i geometri che dovrebbero essere i loro superiori mentre la Sezione Urbanistica Provinciale è ormai ridotta all’osso con un solo funzionario ed un geometra. I settori viabilità e edilizia, pur avendo visto diminuire i carichi di lavoro a causa della crisi economica, hanno servizi sovradimensionati e altri privi di personale.
La struttura tecnica della Provincia è quasi al collasso, e, mentre la ventilata riorganizzazione tarda ad arrivare, fioriscono gli incarichi di staff e si aumentano gli straordinari per autisti del Presidente (circa quindici mila euro l’anno lordi). Il tutto condito dalla polemica sull’assunzione dei precari che sembra non trovare soluzioni.