Il primo elemento discriminante, riguarda il termine fissato dal regolamento per la presentazione delle domande (30 marzo, solo per il 2010 il 30 aprile). Ebbene, da quanto si apprende, pare che a quelle data non tutti gli organizzatori delle sagre e degli appuntamenti culinari che l’ente vuole riconoscere, avessero già presentato le domande in Comune. Per un nuovo regolamento, ovviamente, il termine può anche non essere considerato perentorio e magari, in ottica futura, nel momento in cui, la normativa entrerà a regime, tutto sarà più lineare. Altro principio fissato dall’ente, è che tra una sagra e l’altra devono trascorrere almeno 10 giorni, elemento questo immediatamente disatteso. Nello scorso fine settimana (11-13 giugno) è stata organizzata la manifestazione “Finché c’è birra c’è speranza” e nel mese di giugno, regolamento alla mano, poteva essere autorizzata un’altra sagra, ma differita di almeno 10 giorni. Ebbene, dopo tre giorni dal primo evento, il 16 giugno, è iniziata la “Sagra della seppia”, e il principio dei 10 giorni di distanza, tra un avvenimento e l’altro, è stato subito non rispettato. Regolamentare il settore delle sagre, ovviamente, è necessario per evitare una certa deriva che si è verificata negli ultimi anni a Tortoreto, anche se alcuni aspetti tecnici, forse, andavano pianificati con maggiore attenzione, e farli coincidere con i programmi delle associazioni che propongono tali eventi.