Come ricorda lo stesso Ruffini, al momento i Comuni del comprensorio teramano trasferiscono i rifiuti urbani al di fuori della Provincia, a causa di ritardi nell’attuazione del programma provinciale di gestione rifiuti. Ciononostante, i Comuni teramani hanno anche aumentato la percentuale di raccolta differenziata, avvicinandola di molto a quanto previsto dalla legge.
“A fronte degli sforzi dei Comuni per un’avanzata raccolta differenziata” commenta, pertanto, Ruffini, “non sono corrisposti dei reali benefici che vedono quindi vanificare tutte le azioni messe in campo dagli enti locali. Questo accade perché il conferimento presso altri siti sta determinando continui aumenti dei costi dei rifiuti, anche perché gli impianti regionali sono “unici” e agiscono quasi in regime di monopolio”.
I Comuni, sottolinea, dunque il consigliere, non hanno possibilità di scelta nel conferire i rifiuti prodotti presso altri impianti di smaltimento, perché la gestione è affidata a pochissimi gestori. E, nella gestione degli impianti, agirebbero quasi sempre gli stessi privati.
“Se i Comuni avessero altre opportunità nella scelta del conferimento dei rifiuti, sicuramente i cittadini registrerebbero una diminuzione delle tariffe Tarsu o Tia” sostiene Ruffini, “invece non passa anno che il costo per il conferimento negli impianti dei rifiuti non determini un insostenibile aumento per i contribuenti teramani”.
Il consigliere ricorda che c’è una legge regionale (45/2007) che assegna alla giunta regionale (entro 90 giorni dalla entrata in vigore della legge) di determinare con apposite direttive le tariffe di conferimento agli impianti di smaltimento dei rifiuti. “Una legge disattesa che ha creato una situazione di totale “deregulations” nel settore” polemizza Ruffini.
In merito, invece, alla mancata sottoscrizione dell’accordo tra Regione Abruzzo e Regione Molise per l’utilizzo, da parte dei Comuni della Provincia di Teramo, della discarica di Guglionesi, il consigliere dichiara: “Un accordo siglato a seguito della fase emergenziale per lo smaltimento dei rifiuti in Provincia di Teramo, in cui la Regione Abruzzo approva con la Regione Molise uno schema di accordo di programma, la cui durata era stabilita in un anno. Ad oggi non si capisce come mai non è mai stato reso operativo vista la fase emergenziale in cui versa l’Abruzzo. Sono forse cambiate le condizioni da allora? Oppure si vuole favorire una logica di chiusura del mercato?”.