Atri, Venturoni annuncia in consiglio comunale: “l’Ospedale non chiuderà”

ospedali_atriAtri. Nessuna chiusura per l’ospedale di Atri, che anzi nei prossimi anni dovrebbe essere potenziato e rimanere un polo per malati acuti. Ad affermarlo è stato l’assessore regionale alla Sanità Lanfranco Venturoni, intervenuto nel consiglio comunale della cittadina convocato proprio per discutere sulla questione.


Di fronte ad una sala consiliare gremita di persone, Venturoni ha annunciato che nel nosocomio atriano rimarranno i reparti di Medicina e di Chirurgia, verranno potenziate le attività ambulatoriali, a breve dovrebbe arrivare la nuova Tac a 16 strati e saranno attivati nuovi reparti di lungodegenza. Nessuna chiusura in vista per il teramano, ha aggiunto, che con quattro ospedali è ad oggi la provincia abruzzese con il minor numero di poli sanitari.
“Vogliamo creare strutture di cui la popolazione ha realmente bisogno, dobbiamo investire ma gli investimenti devono essere medici”, ha affermato nel corso di un intervento dai toni molto accesi e forse eccessivamente tecnici, nel corso del quale ha definito una “strumentalizzazione politica” la posizione della minoranza di centrosinistra di Atri, che nei giorni passati aveva paventato una chiusura dell’ospedale cittadino a seguito di alcune dichiarazioni dello stesso Venturoni e del ministro della Salute Ferruccio Fazio, secondo il quale i nosocomi abruzzesi pubblici abruzzesi dovranno passare a nove dagli attuali 22.
Tra il pubblico erano presenti anche i consiglieri regionali Claudio Ruffini e Giuseppe Di Luca, il sindaco di Pineto Luciano Monticelli e il segretario provinciale di Sinistra Ecologia & Libertà Tommaso Di Febo. “È necessario un piano di rilancio per l’ospedale”, ha detto in apertura Giuseppe Forcella, consigliere di Atri Democratica, dopo che il consiglio aveva commemorato con un minuto di silenzio i due militari italiani uccisi in Afghanistan. “L’area della Val Vomano deve rimanere per i malati acuti, anche se siamo vicini alle cliniche private” del pescarese, ha detto Forcella. “Da parte nostra non c’è stato nessun allarmismo, abbiamo solo raccolto una preoccupazione diffusa”, ha voluto precisare il consigliere Paolo Basilico. “Si è trattato di un fenomeno di isteria collettiva”, ha ribattuto il capogruppo del Pdl Francesco Filiani. Forti i timori tra il pubblico per un possibile declassamento di Atri a favore dell’ospedale di Giulianova.

Alessandro Consalvi

 

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