Pineto, il sindaco Monticelli a difesa ospedale di Atri

sindaco_monticelli4Pineto. “Assurdo pensare di cancellare l’ospedale di Atri, una struttura che, leggendo i numeri sulle prestazioni, è fondamentale per il nucleo urbano della vallata del Fino, di tutta l’area costiera che abbraccia Pineto e Silvi, ma anche la zona più a nord di Pescara come Città Sant’Angelo e Montesilvano. Non permetteremo che la Regione riduca il nostro ospedale a semplice poliambulatorio”.

E’ quanto sostiene il Sindaco di Pineto, Luciano Monticelli, che si schiera al fianco dell’amministrazione comunale di Atri a difesa dell’ospedale San Liberatore, a rischio ridimensionamento dopo le recenti affermazioni del Ministro della Salute Fazio, ribadite anche dall’assessore regionale alla Sanità Lanfranco Venturoni circa il ridimensionamento del numero di ospedali in Abruzzo. Un numero che verrebbe ridotto drasticamente se si pensa che da 22 si passerebbe ad un massimo di 9-10 strutture sanitarie considerate di eccellenza.

“Tra queste non ci sarebbe l’ospedale di Atri”, afferma il primo cittadino pinetese non senza preoccupazione, “nel luglio dello scorso anno ho partecipato ad un Consiglio Comunale di Atri durante il quale si era parlato proprio della possibilità di trasformare questa importante struttura, stando anche alle indicazioni del Governo Regionale, in un polo di eccellenza. Anche per questo motivo il territorio di Atri era stato inserito nel Piano Strategico Pineto-Montesilvano che abbraccia inoltre i Comuni di Silvi, Città Sant’Angelo e Montesilvano. Oggi purtroppo scopriamo che il San Liberatore rischia la cancellazione”.

Preoccupazioni in tal senso recentemente sono state espresse anche dal vice sindaco di Atri Domenico Felicioni, alle quali ora ha dato seguito anche il Sindaco di Pineto che va giù duro nei confronti della Giunta Regionale.

“La teramanità della Giunta Regionale guidata dal presidente Gianni Chiodi”, ha concluso Monticelli, “è molto evidente. E’ così accentuata che tutti sono in grado di notarla. Atri rischia di perdere l’ospedale, mentre per quanto riguarda Teramo non sembrano essere stati presi provvedimenti drastici. Ridurre il San Liberatore ad un semplice distretto sanitario significherebbe creare enormi disagi ad un bacino di utenza molto ampio, che d’estate, peraltro, moltiplica notevolmente la propria popolazione per la presenza di turisti. Se sarà necessario con il Comune di Atri, ma anche con quello di Silvi visto che è direttamente coinvolto, concorderemo delle iniziative per impedire che questo assurdo piano venga portato avanti”.

 

 

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