Teramo. In decine di punti dell’Adriatico l’attività di prospezione in mare autorizzate dal Ministero dell’Ambiente e da quello dei Beni Culturali a favore della società inglese Spectrum Ltd sono previste dentro la fascia di tutela, contrariamente a quanto scritto nel Decreto che concede il Via. Questo è uno degli elementi, certamente il più forte, sul quale poggia il ricorso depositato ieri al Tar Lazio dalla Provincia di Teramo, dai sette Comuni della costa teramana e da due Comuni marchigiani, Cupra Marittima e Pedaso. Lo ha spiegato questa mattina in conferenza stampa Enzo Di Salvatore, docente di Diritto Costituzionale e consulente per gli enti locali, illustrando le ragioni del ricorso preparato dall’avvocato Paolo Colasante.
“Il decreto di Via è netto: tutte le attività si svolgono al di fuori della fascia di tutela previsto dal Decreto sviluppo 2012 – ha detto – invece, come si evince dall’istanza dei permessi di prospezione, in decine di punti, anche fra l’Abruzzo le Marche, le attività di ricerca scendono fino a 5 miglia dalla costa. Quindi c’è una palese violazione della fascia di tutela così come vengono violate le norme che prevedono che le singole concessioni non possano superare un’area di 750 chilometri quadrati e qui siamo ben al di sopra. C’è poi una sentenza del Tar Lazio che argomenta proprio sulla tecnica dell’Air Gun sostenendo che di fronte a questa bombe d’aria anche i limiti di tutela non possono essere valutati rigidamente proprio per la potenza dei moti ondosi che generano”.
Cinque Regioni italiane, a partire da quella abruzzese, stanno ragionando sul referendum abrogativo dell’articolo 35 del Decreto Sviluppo “dopo che parlamentari di diverso schieramento politico hanno lavorato per una modifica a questo articolo senza successo, diciamo che il referendum è la strada da percorrere” chiosa Di Salvatore.
“Quando la politica non trova una sintesi – ha commentato Renzo Di Sabatino presente insieme ai sindaci presenti Ennio Pavone di Roseto e Robert Verrocchio di Pineto in rappresentanza di tutti i Sindaci della costa – allora c’è la via giudiziaria. Non siamo quelli del no a prescindere, qui il ragionamento è lucido: il petrolio dell’Adriatico non rappresenta una soluzione né ai nostri problemi né a quelli del Paese e compromette, invece, comparti economici sui quali le comunità dell’Adriatico fondano la loro identità”.
Anche per questo ci si ritroverà l’11 agosto a Roseto per il “No-triv Concerto per l’Adriatico” promosso dal Coordinamento nazionale No Triv, dall’Associazione Beni Comuni, dal circolo culturale di Roseto Chaikhana in collaborazione con Marco Santarelli, direttore Istituto di ricerca Network con la sua “Scienza in valigia” (spettacolo divulgativo su temi scientifici).
“Noi sosteniamo l’iniziativa perché rappresenta un importante momento di divulgazione delle nostre ragioni e di condivisione con i cittadini rispetto alle decisioni che stiamo assumendo” ha spiegato il Presidente della Provincia.
“Mentre Obama lancia una vera e propria svolta green – ha affermato Marco Santarelli – noi guardiamo al passato. Invece di investire nelle energie rinnovabili che negli ultimi dieci anni hanno contribuito a cambiare il sistema energetico italiano e nel 2014 hanno soddisfatto il 38,2% dei consumi elettrici complessivi si continua a puntare sul petrolio e a investire sulle trivelle facili. Così l’Italia che stava raggiungendo importanti traguardi nel campo dell’ energia pulita rischia di ripiombare in un medioevo energetico. Uno dei problemi ambientali più gravi delle piattaforme sono il Mad la sostanza chimica che deve essere usata per le manutenzioni e che è altamente dannosa”.
Il “concertone” vedrà la partecipazione, oltre che di decine di artisti abruzzesi, di Eugenio Finardi che, ha sottolineato Santarelli – “non viene per fare un concerto, anche se naturalmente canterà, la sua presenza, del tutto gratuita, vuole avere il valore di una testimonianza”.
“Noi vorremmo che sull’Adriatico si istituissero più aree marine protette – ha spiegato Roberto Verrocchio – anche gli operatori hanno capito che proteggere il mare vuol dire proteggere anche le loro attività”.
Soddisfatto di ospitare l’evento il sindaco Ennio Pavone: “Ci sono battaglie trasversali e non abbiamo avuto un minuto di dubbio. Ci auguriamo che il ricorso che stiamo facendo tutti insieme venga colto dal Governo anche nel suo segnale politico”.
Intanto, a Roseto, si lavora per l’organizzazione e la logistica della manifestazione: sono previsti parcheggi sul lungomare Nord e a Sud nella zona Circo, oltre che al Palasport (Piazzale Olimpia) con un servizio di bus navetta nel luogo del concerto a Piazza Ponno.