Tortoreto. Nessun accenno agli esposti (inviati qualche giorno fa in Procura sul Prg e bando del pubblifono), ma una disquisizione molto articolata sul concetto di partecipazione e trasparenza della macchina amministrativa pubblica. Alessandra Richi, sindaco di Tortoreto, replica alle esternazioni, per la verità molto critiche, sui metodi amministrativi (tacciati di essere oscurantisti) della giunta comunale da parte del consigliere del M5S,Luca Palanca.
” Il consigliere Palanca”, sottolinea il sindaco, ” continua a confondere i ruoli di maggioranza e minoranza, svilendo la dinamiche istituzionali di un corretto confronto. È compito della minoranza lavorare per proposte concrete che si traducono in atti amministrativi nel rispetto delle norme contabili, con la opportunità della minoranza di avanzare osservazioni, controproposte o comunque alternative, modifiche ed integrazioni”.
Nella risposta, il sindaco non manca di stilettare il consigliere di minoranza sull’ultima seduta del consiglio comunale, dove è stato approvato il bilancio di previsione. Considerazione che poi si lega anche alla situazione finanziaria dell’ente.
“Dispiace”, prosegue la Richi, ” che il consigliere Palanca non abbia potuto partecipare per non precisato altro impegno al consiglio comunale di approvazione del bilancio di previsione, atto fondamentale della vita di una amministrazione comunale che serve proprio per programmare tutti gli interventi dell’ente e per destinare le risorse disponibili ai servizi da erogare: scuola, turismo, sociale, opere pubbliche.
In tale sede tutti noi eletti siamo stati chiamati al confronto: la maggioranza nel definire la propria impostazione nel rispetto delle somme in bilancio e quest’anno con un taglio di circa 870.000 euro, pur senza toccare aliquote e tariffe. La minoranza attraverso le proprie controproposte da concretarsi nello specifico in emendamenti al bilancio.
Nessun emendamento pervenuto, ma soprattutto neppure la presenza od un opinione del consigliere Palanca sui grandi temi del bilancio, ossia sull’intera programmazione amministrativa, pur essendo il medesimo stato eletto per confrontarsi nella massima assise pubblica del consiglio comunale su questioni che configurano altrettanto massima espressione ed ampia opportunità di dialettica politica”.